Il COVID 19 ha travolto, in due mesi, un decennio di propaganda battente sovranista.

I leader sovranisti mondiali si sono distinti tutti (buon ultimo, Putin) per approssimazione e sottovalutazione del problema sanitario.

L'idea fondante del sovranismo, quella che ogni nazione può fare da sola e fare a meno di tutto ciò che viene dall'esterno dei confini nazionali sta franando sotto l'evidenza dei fatti.

L'unica via d'uscita da una crisi del genere risiede in una stretta collaborazione internazionale.

E i tanto demonizzati migranti sono indispensabili al corretto funzionamento delle società economicamente e tecnologicamente avanzate.

Era una cosa logica, sotto gli occhi di tutti, ma i sovranisti sono fatti così, ci devono sbattere la testa.

Nel Regno Unito, per fare un esempio, non si trova un britannico che abbia voglia di lavorare nei campi. Non c'è niente da fare.

Pare che a zappare non si sia palesato neppure un sovranista.

Chissà perché.