La Guardia costiera greca, anche questo lunedì, ha reso noto che è ancora in corso l'operazione di ricerca e salvataggio nelle acque internazionali nel tratto di mare a 47 miglia nautiche a sud-ovest di Pylos, dove la scorsa settimana è affondato un barcone che ha causato la morte di un numero imprecisato di migranti, centinaia. Impegnate tre unità navali e un elicottero. Finora sono stati soccorsi 104 naufraghi e sono stati recuperati 78 cadaveri.

Se i greci avessero messo lo stesso impegno e la stessa volontà nel prestare soccorso al barcone poi rovesciatosi, la tragedia non si sarebbe verificata. Ma la Guardia Costiera greca di prendere in carico quasi 800 migranti non ne voleva sapere e ha lasciato andare alla deriva un barcone che, in base alle segnalazioni e alle fotografie di Frontex, sapeva che era a rischio naufragio.

Dopo la notizia del ribaltamento, le autorità greche hanno cercato di inventarsi una ricostruzione dei fatti che potesse dimostrare che la Guardia costiera di quel Paese avesse fatto tutto quanto era nelle proprie possibilità per prestare soccorso. Secondo loro, la nave era in grado di navigare e più volte aveva negato qualsiasi tipo di aiuto perché l'intenzione di chi ne era al timone, probabilmente, era quella di dirigersi verso le acque italiane.

Una versione già all'inizio poco credibile in base alle segnalazioni ricevute a più riprese e in diversi momenti da Alarm Phone e in base alle prime  testimonianze di alcuni sopravvissuti.

A confermare, definitivamente, che la versione fornita dai Grecia è inattendibile, una inchiesta della BBC, in cui sono stati verificati i dati di Marine Traffic, un sito che monitora le rotte delle navi in tempo reale,  e le attività delle navi che nelle ore prima della tragedia hanno cercato di prestare soccorso al barcone in difficoltà.

Analizzando le rotte delle navi nella zona, l'inchiesta della BBC rileva che il peschereccio fosse ormai fermo da almeno sette ore prima di capovolgersi.

Frontex afferma di aver avvistato per la prima volta il barcone dei migranti intorno alle 08:00 GMT di martedì e di aver informato le autorità greche. Alarm Phone ha ricevuto una chiamata alle 12:17 GMT che segnalava l'imbarcazione in pericolo.

Nella ricostruzione dei fatti fornita dalla BBC con una animazione dei dati di Marine Traffic, la nave Lucky Sailor si dirige verso l'imbracazione dei migranti intorno alle 15:00 GMT, su richiesta della Guardia costiera con l'indicazione di fornire cibo e acqua.

Alle 15:35 GMT, un elicottero della Guardia costiera greca individua il barcone, sostenendo che fosse in movimento seguendo una rotta ben precisa. Due ore e mezzo dopo, intorno alle 18:00 GMT, c'è però un'altra nave, la Faithful Warrior, che si porta verso il barcone per fornire provviste. In quel momento la nave era nelle stessa zona in cui si trovava già quando era stato raggiunto dalla Lucky Sailor. Pertanto era fermo da ore.

Tra le 19:40 e le 22:40, in una prima versione, la Guardia Costiera greca affermava che la barca stava mantenendo "una rotta e una velocità stabile".

Un portavoce del governo aveva successivamente dichiarato che la guardia costiera aveva cercato di salire a bordo per valutare il pericolo, ma che le persone presenti avevano rimosso una corda che era stata fissata all'imbarcazione perché non volevano aiuto.

Alle 23:00, la barca è affondata. A quell'ora, nell'area si registra un'attività frenetica di navi che si avvicinano per prestare soccorso.

A questo punto, è evidente, che la posizione della Grecia non è più difendibile.