L'uragano Dorian, declassato a categoria 1,  sta adesso causando danni nel North Carolina, e serie preoccupazioni per l'isola di Ocracoke, che si trova di fronte alla baia che si apre sul fiume Pamlico, dove sarebbero rimaste 800 persone.

Ma sono ancora al centro della cronaca le conseguenze provocate da Dorian nelle isole Bahamas. Il numero delle vittime accertate è salito intorno alle 30, ma secondo il ministro della Sanità, Duane Sands, il numero totale dei morti sarà "sconcertante".

Infatti, solo alle isole Abaco le autorità ipotizzano che Dorian abbia causato più di 200 vittime, con i cadaveri che stanno affiorando dalle acque ed altri che vengono lasciati lungo i bordi delle strade, facendo ipotizzare anche una possibile emergenza sanitaria visto che sull'isola non sono disponibili acqua, energia, cibo e servizi igienici adeguati.


E al disastro sul piano umano si aggiunge anche quello materiale con case e infrastrutture andate distrutte. Ma non è finita qui. C'è da considerare anche il disastro ambientale in atto, un ulteriore grave problema per un'isola che vive anche, se non soprattutto, di turismo.

Infatti, in un terminal petrolifero sulla Grand Bahama, Dorian ha provocato una enorme fuoriscita di petrolio dopo che i suoi venti hanno fatto saltare le coperture dei serbatoi.