"El violador eres tu. Gli stupratori siete voi", così recitano i poster contro i La Russa affissi a Milano dal movimento Non Una Di Meno
Nella notte, a Milano, sono stati affissi dei poster sotto i locali e lo studio legale di La Russa:
"El violador eres tu. Gli stupratori siete voi". La Russa el violador eres tu.Si tu, tu La Russa Junior, che hai stuprato una ragazza. Fare sesso con una persona che non è presente a sè stessa, che non è in grado di parlare, che non riesce ad esprimere il consenso con coscienza, è stupro.Si tu la Russa padre, perché violador è un presidente del senato che colpevolizza una ragazza stuprata sotto il proprio tetto, alimentando la cultura della violenza con il solito vecchio e insopportabile ritornello "è colpa sua, aveva bevuto", "è colpa sua, era drogata".Si tu la Russa padre perché violador è un avvocato potente che sostiene di avere già "interrogato" il figlio e di non aver riscontrato nulla di illegale, mandando un messaggio in perfetto stile mafioso e fascista (ma del resto..) ai colleghi che che occuperanno del caso.Si tu la Russa Padre, perché la tua ricchezza è fondata sul business di quei locali dove "le donne entrano gratis", perché la merce sono loro.La Russa padre e la russa figlio: i violadores siete voi.Vogliamo cacciare La Russa da ogni incarico pubblico, vogliamo chiusi i locali della famiglia e lo studio legale, vogliamo requisiti i loro soldi e devoluti ai centri antiviolenza.Questa notte abbiamo puntato il dito contro gli interessi economici e di potere della famiglia La Russa a Milano: poster "el violador eres tu" sono comparsi sotto i locali notturni di corso Como e lo studio legale di Porta Romana. Un poster è comparso anche sotto l'Apophis club via Merlo dove la notte di violenza è iniziata.
Così il movimento politico transfemminista, antisessista, antirazzista, antifascista "Non Una Di Meno - Milano" ha pensato di promuovere il presidio e flash mob "El violador eres tu" che questo venerdì si terrà alle 18.30 in piazza 25 aprile a Milano.
Per quanto riguarda la vicenda legale, il procuratore aggiunto Letizia Mannella e la pm Rosaria Stagnaro hanno acquisito agli atti la testimonianza della giovane vittima della presunta violenza, così come le amiche, ad iniziare da quella di cui nella denuncia si fa più volte riferimento.
Adesso, a far discutere, è l'intestazione della sim del telefono di Leonardo Apache, intestata al padre Ignazio, di cui la Procura di Milano sta valutando la possibilità di richiederne il sequestro alla Giunta per l'autorizzazione a procedere del Senato, anche se, al momento, gli inquirenti non riterrebbero necessario effettuare accertamenti sullo smartphone utilizzato dal "giovane indiano".