Politica

La mossa del cavallo di Renzi... anche sul ddl Zan

"Questo è il momento in cui firmo la legge sulle unioni civili. Io so come funziona il Parlamento, io ho portato a casa riforme, io ho allargato i diritti. Non mi fanno paura gli insulti di leoni da tastiera che parlano di cose che non conoscono. Con il testo Zan si va sotto, con la Scalfarotto si passa". 

Così Matteo Renzi commenta la foto di una sua firma sul proprio profilo social.

A prenderlo sul serio ci sarebbe da indignarsi, a prenderlo per quel che è, cioè un traffichino da tre soldi che vive di mezzucci per farsi i propri interessi alle spalle di chi gli ha dato il proprio voto, viene da  commiserarlo.

Dopo l'ultima sua uscita, in cui ha ufficializzato la sua intenzione di affossare il ddl Zan solo perché in tal modo può creare un danno di immagine a Pd e 5 Stelle, il senatore Renzi vuole far credere, allo stesso tempo, che è grazie a lui che il disegno di legge può passare anche al Senato. 

In pratica è come uno che su una barchetta spinge in acqua l'amico che non sa nuotare per poi gettargli una ciambella, in modo da poter far credere alla gente che è stato lui a salvarlo! Un atteggiamento surreale quello di Renzi che i media non sembrano neppure averlo capito, tanto che alcuni pseudo commentatori politici disegnano il leader di Italia Viva un politico pragmatico e assennato!

Tramite un intervento social il promotore della legge, Alessandro Zan, ha messo i puntini sulle i, ricordando a Renzi quello che lui si è evidentemente dimenticato o che fa finta di dimenticarsi, dato che il disegno di legge approdato al Senato - che adesso sostiene che debba esser modificato - è stato votato alla Camera anche da Italia Viva. 

L'attuale testo, ha detto Zan,  è "frutto di una lunga mediazione alla Camera" in cui sono stati "protagonisti i deputati di Italia Viva con importanti proposte che sono state accolte" e che in caso di modifica della legge finirebbero nel nulla. Ad esempio, "l'articolo 2 l'ha proposto Lucia Annibali e oggi Italia Viva vuole toglierlo. Le definizioni di genere sono state volute e concordate con la ministra Bonetti, con cui è stato fatto un lavoro condiviso anche sull'articolo 4, sulla scuola. È stato accolto l'emendamento Noja contro l'abilismo, per estendere la legge anche a quel tema"...

Naturalmente, quelle di Zan sono parole al vento.  Renzi ha due progetti in mente: da un lato farla pagare a 5 Stelle e Pd perché la loro attuale sinergia, che non è possibile chiamarla alleanza, gli toglie la possibilità di continuare a tirare le fila dei dem oltre ad escludere Italia Viva da future alleanze per le politiche, dall'altro acquisire in questo momento la massima visibilità possibile per utilizzarla come traino per pubblicizzare il suo nuovo libro in uscita tra una settimana... quando il ddl Zan, forse, dovrebbe approdare in aula.

Oltre a commiserare un personaggio come Renzi, che comunque agisce per il suo personale interesse quantificando per certo quelli che sono i suoi ritorni, c'è da commiserare ancor di più i suoi pretoriani che agiscono per compiacere il capo, senza però esser sicuri che tanta devozione, in futuro, possa esser ripagata, visto che le loro scelte non riguardano certo i loro elettori o, più in generale, gli italiani.

Per questo diventa significativo segnalare quanto dichiarato nelle ultime ore da Davide Faraone, per giustificare la posizione del suo capo:

"Cirinnà ci paragona ad Orban, la Maiorino del M5s (ricordo, per i più distratti, che ha governato con Salvini nel Conte 1) dice che abbiamo un bisogno disperato di accreditarci agli occhi delle forze di destra. E per finire poco fa interviene pure la Dadone che pensa di darci lezione sui diritti civili nascondendo agli italiani la verità, e cioè che lei fa la ministra per un partito, il M5S, che votò contro le unioni civili. Tant'è che il governo Renzi fu costretto a porre la questione di fiducia per far passare quella legge di civiltà.L'ultima volta che ci hanno accusati di fare i patti con la destra, l’ultima volta che hanno detto “o Conte o morte”, Draghi è diventato Presidente del Consiglio. Se funziona così anche per il ddl contro le discriminazioni omotransfobiche finiremo per avere una legge avanzata sui diritti. I loro attacchi scomposti sono sempre di buon auspicio.Mai un confronto di merito però, mi raccomando, nessuno che ci spieghi perché scrivere “o fondati sull'omofobia o sulla transfobia”, non tutelerebbe tutti. Perché una legge firmata nel luglio del 2018 da Scalfarotto e Zan sarebbe meno incisiva e discriminerebbe qualcuno. Per caso Zan aveva intenti discriminatori nel 2018 ed ora no? Non credo.Nessuno che mi spieghi poi come possa passare una legge senza una larga maggioranza se, ai sensi dell’articolo 113 comma 4 del regolamento, è previsto che se appena 20 Senatori ne fanno richiesta, è previsto lo scrutinio segreto per le deliberazioni che incidono sui rapporti civili ed etico-sociali di cui agli articoli 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 24, 25, 26, 27, 29, 30, 31 e 32, secondo comma, della Costituzione.Qualcuno è disposto a garantire che in tutti i gruppi che dicono di volere la legge non si nascondano invece franchi tiratori? Ricordo ancora quando tutti volevano Prodi Presidente della Repubblica, ricordo ancora i 101. Sanno solo dire come un disco incantato: “fate i patti con Salvini”, “votate lo Zan così com’è”.Lo dico chiaro e tondo ad Alessandro Zan. Noi la legge la vogliamo e non ci accontentiamo di poter dire domani "ci abbiamo provato". Non siamo in contraddizione perché se c'è qualcuno che si contraddice questo è lui che dice no a quella proposta di Scalfarotto che aveva condiviso e firmato e che oggi riuscirebbe a trovare i numeri per passare. Non ci presteremo a nessun giochetto d'aula e non chiederemo mai il voto segreto.Le battaglie le facciamo a viso aperto e le vogliamo vincere".

Se per qualcuno è credibile... 

Autore Egidio Marinozzi
Categoria Politica
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