Politica

Revisione del Pnrr: Fitto in Parlamento spiega le scelte del Governo ma non convince le opposizioni

Martedì 1 agosto, il ministro  per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, ha iniziato dalla Camera il compito di informare il Parlamento sulla revisione complessiva degli investimenti e delle riforme del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Nel pomeriggio Fitto si recherà al Senato.


Che cosa ha detto il ministro Fitto
  (Fratelli d'Italia) nel suo lunghissimo intervento?

"[...] Com'è noto, venerdì scorso la Commissione europea ha dato il via libera con un'approvazione alle proposte che il Governo ha messo in campo, sia relativamente all'approvazione della terza rata con alcune modifiche, che relativamente alle modifiche proposte della quarta rata. Un lavoro molto complesso e molto articolato, che ha portato - e ne sono molto soddisfatto - a un apprezzamento, anche pubblico, da parte di tutti gli esponenti della Commissione europea. Il che testimonia in modo molto chiaro che il coordinamento e il confronto costante, che abbiamo messo in campo con la Commissione europea, non solo stiano producendo risultati positivi, ma siano la strada attraverso la quale il Governo punta a risolvere definitivamente le questioni principali che riguardano la fase di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.  [...]"

Praticamente nulla. Quanto sopra riportato ne è un brevissimo riassunto. Il resto dell'intervento è un ripetersi ossessivo del fatto che il governo ha ereditato il lavoro di altri, ovviamente, sbagliato, vi ha posto rimedio, ovviamente nel modo migliore possibile, e che quanto fatto non poteva esser fatto meglio. E nel caso qualcuno dovesse trovare da ridire, la colpa sarà sempre da attribuire ad altri o ad altro. 


Ecco in proposito alcune repliche da parte delle opposizioni:

Benedetto della Vedova (Misto, +Europa):

"[...] Non ho capito il tono della prima mezz'ora, come minimo, del suo intervento che sembrava un'arringa difensiva sulle polemiche dell'opposizione. Fitto, lei che ha esperienza quanto me - probabilmente anche di più - ha idea di cosa succederebbe in quest'Aula se il Presidente Meloni fosse ancora seduto ai banchi dell'opposizione, nel momento in cui la benzina supera i 2,5 euro a litro, in cui ci sono il record degli sbarchi e il dato di crescita peggiore dell'Europa? Avrebbe già chiesto la crisi di Governo. [...]

Lei ha evocato tanti fatti, ma spero che nella replica qualche fatto in più ce lo porti. Noi siamo dalla parte delle riforme e degli investimenti che favoriscano la produttività in Italia. Non c'è niente di strano in fondo nella rimodulazione parziale che è stata fatta. Però devo sottolineare due punti. Il primo riguarda le riforme. [...] Lei ha citato la riforma della concorrenza e non so quale giudizio ne abbia dato la Commissione; bon gré mal gré avrà accettato quello che c'è. Però, non ci ha spiegato perché questa riforma sulla concorrenza sia un guscio vuoto, con poche cose. Certo, qualcosa di positivo sull'energia può esserci, ma non avete affrontato neanche i temi simbolici della concorrenza, come quelli dei balneari e dei taxi. Rinviate, rinviate e ancora rinviate e questo è un danno per l'Italia. Io avrei voluto, Ministro Fitto, che lei parlasse anche della riforma della giustizia.

Secondo e ultimo punto, il definanziamento. Adesso non lo so, non ce lo ha spiegato, se la ringhiera da 500 euro non è rendicontabile. Credo che non sia opportuno metterla, ma ci sono anche grandi progetti per le città. Lei oggi qui doveva spiegare - perché non è una polemica strumentale - a noi e ai sindaci con precisione dove e come quel definanziamento verrà sostituito con un finanziamento, Fondi di coesione oppure debito pubblico nuovo? Bisogna dare una risposta. Lei questa risposta oggi non l'ha data. Quali che siano le ragioni di rendicontazione e di tempi, lei oggi doveva dare una risposta a quei sindaci e non l'ha data".


Roberto Morassut (Pd-Idp): 

"Ministro Fitto, l'abbiamo ascoltata senza pregiudizi e con attenzione, ma confermiamo le nostre pesanti critiche, sia per la forma sia per il contenuto delle sue parole. Il Governo è in difficoltà, fin dall'inizio, nella gestione e nell'attuazione del PNRR, [...] quasi questo Governo avesse ereditato una patata bollente. Pasticci, retromarce e modifiche stanno impallando la macchina del PNRR e questo è gravissimo. Incassiamo le rate grazie agli ultimi effetti delle decisioni del precedente Governo.

Ministro, le hanno dato una bella rogna, quella di usare il PNRR come un salvadanaio. Infatti, voi siete sotto l'affanno di non riuscire nemmeno a chiudere la prossima legge di bilancio, questo è il punto e, oggi, tirate fuori un pastrocchio che con la cortina fumogena di nuove promesse prepara altri pasticci ancora, ma soprattutto danneggia il Paese, i territori, i comuni e le parti più fragili della società, rallenta riforme essenziali per l'attuazione del PNRR, la giustizia civile in primo luogo, crea ulteriore ingiustizia sociale con le scelte sul fisco, mette a rischio migliaia di opere pubbliche e, con la benedizione del nuovo codice degli appalti, criticato anche sui quotidiani di oggi da importanti esperti, sicuramente non di sinistra, aumenta i rischi di insicurezza del lavoro e di minore trasparenza. [...] 

Siete, peraltro, voi che vi siete opposti al superbonus che, comunque, pur con limiti e imperfezioni, ha tenuto in piedi il PIL negli anni difficili dell'emergenza COVID, che lo avete demonizzato, che lo avete ostacolato in Parlamento e che oggi lo recuperate populisticamente in forma discutibile sul piano della pratica applicazione, perché, posta così la questione dell'ecobonus, gli incentivi andranno ancor più tutti sulle unifamiliari e non sui grandi condomini, dove ci sono i problemi, sui grandi condomini urbani.

Siete voi che avete ironizzato, anche recentemente, con le dichiarazioni della Presidente Meloni, in quest'Aula, in margine al Consiglio europeo del 15 dicembre, sull'impulso che occorre dare al trasporto elettrico, affermando - lo ha detto la Presidente del Consiglio -, riporto letteralmente, che questo è solo un modo per spostare in Paesi lontani come la Cina il problema della riduzione delle emissioni di CO2. Il fatto è che voi, oggi, spostate 16 miliardi del PNRR per sostenere una distorta politica energetica che dite essere di sostegno alla transizione energetica, ma che è un pasticcio che punta, ad esempio, ancora sul gas e cancella l'idrogeno. È grave, gravissimo, in questo senso, il taglio delle risorse per l'idrogeno hard-to-abate e, quindi, per l'Ilva. Lei dovrebbe essere sensibile al tema. E li andate a prendere dalle più gravi emergenze del Paese che sono la difesa del territorio, la fragilità da rischio idrogeologico, li andate a prendere dalle opere già avviate, in alcuni casi concluse dai comuni per la rigenerazione urbana, per gli asili nido - non ci venga a raccontare frottole -, per la sanità pubblica. I comuni e le associazioni dei comuni sono in rivolta; protestano anche molti presidenti di regione, alcuni anche della vostra parte politica. Li state ingannando, affermando che quelle risorse saranno comunque sostituite da altre risorse europee dei Fondi per lo sviluppo e la coesione, e dove sono le garanzie scritte che questo avverrà? Infatti, lei, su questo, è stato molto evasivo, sono parole al vento, perché intanto le opere si fermeranno.

Ma la gravità delle vostre scelte sta soprattutto nel colpo che date - e ho concluso, Presidente - alla sicurezza dei territori e alla giustizia sociale. Togliete soldi e risorse alla lotta contro il dissesto idrogeologico, affermando che non è sicuro che certe opere saranno realizzate nei tempi stabiliti. Oggi ci ha parlato di ringhiere e di ascensori, Presidente. Ricordo che a maggio, rispondendo a una nostra interrogazione, il Governo garantì l'avvio degli appalti di tutti gli interventi per il dissesto del PNRR entro dicembre 2023. Adesso, in questo modo, queste opere rischiano di non realizzarsi più, lasciando le comunità esposte al rischio di nuovi eventi calamitosi. Purtroppo, ne riparleremo tra poco meno di un mese, alla fine di agosto, quando il giro della stagione ci porterà, purtroppo, nuove e terribili sorprese. Non voglio fare la Cassandra, ma è così. Non potete non sapere - gli amministratori locali su queste cose, per fortuna, non hanno colore politico - cosa vuol dire il repentino cambiamento della natura, dei territori, dei fiumi, delle frane e quanto questo comporta, cioè velocità, costanza, risorse pronte, uomini e mezzi. [...]"


Daniela Torto (M5S):

"[...] Colleghi, il Ministro Fitto oggi, lo ringraziamo, è venuto qui, con volto sereno, a raccontarci che c'è stato un grandissimo lavoro, un lavoro arduo - ne ha scalate di montagne, Ministro, come se questo non fosse, poi, il suo dovere - e, devo dirlo, finalmente, dopo mesi di ritardo, è arrivata questa terza rata. Però non scherziamo, Ministro, perché lei sa benissimo che questa rata arriva zoppa, perché non è stata erogata nella sua totalità. Noi capiamo che è abitudine di questo Governo più propagandare che occuparsi dei problemi del Paese, però, davvero, smettetela di raccontare panzane e falsità. Smettetela, soprattutto - e ve lo chiedo di cuore -, di giocare con le parole, perché voi le parole non le usate per fare buona e, semmai, innocua retorica, no, voi le parole le usate per ribaltare il vero senso delle cose.  [...] 

Abbiamo perso il conto di tutte le promesse disattese, di tutte le giravolte che avete fatto in questi mesi. Ministro, diciamo le cose come stanno: a questa terza rata mancano 519 milioni di euro utili per la realizzazione degli alloggi per gli studenti universitari. [...] A tal proposito, invito la maggioranza ad andare a leggere lo studio realizzato dall'Unione degli studenti universitari. Voi dovreste conoscerlo bene quello studio, però, comunque, ci avete già fatto capire che la lettura, come insegna il vostro Ministro Sangiuliano, non è proprio il vostro forte, purtroppo è così. Comunque, se voleste dedicare un po' di tempo, da quelle pagine, voi scoprireste che dei 7.500 posti letto previsti entro la fine del 2022, annunciati, tra l'altro, dal vostro Ministro dell'Istruzione, i nuovi posti letto disponibili sono al massimo 4.350 e, di questi, il 75 per cento finanziati da privati. Sa cosa significa questo, Ministro? Significa che i privati sono liberi di destinare o meno queste stanze al diritto allo studio, tant'è vero che una camera singola si arriva a pagarla con cifre spropositate. [...] 

Purtroppo, state davvero mettendo a rischio la piena attuazione del Piano a causa della vostra arroganza, con cui private questo Parlamento del dialogo, del confronto e del dibattito - lo fate su tutti i provvedimenti -, però, di qui alla fine dell'anno, andrebbero spesi 31 miliardi di euro. E io mi chiedo: come pensate di fare se, in 8 mesi, siete riusciti a spenderne soltanto 2 sui 33 previsti? [...] 

Queste sono le risposte che noi ci aspettavamo, queste sono le risposte che dovevate ai cittadini italiani, eppure, per l'ennesima volta, noi dobbiamo essere qui a ricordarvi che quei soldi non sono vostri, quei soldi non sono di nessuno, se non degli italiani. [...] Diciamo le cose come stanno. Fareste bene ad ascoltare di più e chiacchierare di meno, perché persino il Presidente della Repubblica Mattarella vi ha ricordato che un eventuale insuccesso di questo Piano sarebbe una sconfitta enorme per il Paese Italia, quell'Italia di cui voi vi definite “patrioti” e che, di fatto, invece, non riuscite neppure a rilanciare con le uniche risorse a vostra disposizione. Diciamolo, sono risorse che non avete ottenuto grazie al vostro merito - fosse per voi, che avete votato cinque volte contro il PNRR, sarebbero ancora lì nel cassetto -, però sono risorse che prendete dalla grande capacità di un uomo, Giuseppe Conte, che, qualche anno fa, si sapeva davvero confrontare con l'Europa. È, purtroppo, una capacità che Giorgia Meloni si affanna a emulare, con scarsissimi risultati.

Ci avete annunciato, oggi, una rimodulazione del PNRR: ennesima farsa, diciamo la verità. Avete precisamente escluso dal PNRR progetti per un totale di 16 miliardi di euro, avete tagliato gli interventi contro il dissesto idrogeologico, nulla investito per i rischi alluvione e fate queste scelte in un momento, proprio in questo momento, in cui, da questo punto di vista, siamo di fronte a un'attualità drammatica. Avete tagliato i fondi ai comuni per i progetti di salvaguardia del territorio ed efficientamento energetico, avete detto “no” ai fondi destinati alla sanità territoriale, avete detto “no” al Sud, Ministro, proprio lei! Vede, voi siete gli stessi che vanno nei territori a stringere le mani ai sindaci, perché noi vi vediamo, quelli che promettono loro sostegno, collaborazione.

Alla faccia, colleghi, alla faccia! Sulla sanità ad oggi è stato speso lo 0,5 per cento dei fondi a disposizione. Sapete cosa significa, in soldoni, per chi ci segue anche da casa? 80 milioni su 15 miliardi di euro disponibili. Ma come si fa? Davvero non si è imparato nulla dal periodo della pandemia, un periodo in cui tutti abbiamo toccato con mano la fragilità del sistema sanitario italiano. Come intendete, nel concreto, occuparvi della salute dei cittadini se togliete loro strutture, se togliete loro strumenti, se togliete loro personale medico? Come salvate gli italiani?

Vado a concludere, Presidente, però voglio prima citare queste parole: bisogna contrastare il cambiamento climatico, la messa in sicurezza del territorio è la priorità del Governo. Sa, Ministro, di chi sono queste parole? Del suo collega Ministro Musumeci che, soltanto venerdì scorso, sedeva proprio sulla sedia che è lì accanto a lei e recitava questa parte del copione. Forse avevate dimenticato di strappare quella pagina perché, nelle stanze adiacenti, altroché rimodulare, lei tagliava a cuor leggero oltre un miliardo di euro su progetti per il dissesto idrogeologico, progetti di riqualificazione urbana e in favore delle rinnovabili. Per voi non esiste transizione ecologica. Con voi al Governo questi processi sono in grave pericolo e oggi ne abbiamo le prove. Ormai, colleghi, non solo viene a mancare il rispetto per la dignità della persona e del territorio, la verità è che qui cade tutto a pezzi".

Autore Carlo Airoldi
Categoria Politica
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