Feltri, Padellaro, Vespa, rigorosamente in ordine alfabetico, 215 anni in totale, ai piedi del quarantenne Bambino Gesù proveniente dalla grotta di Firenze.

Questi tre,  tra i maggiori rappresentanti del giornalismo italiano,  ieri sera a Porta a Porta, hanno messo sotto torchio il nostro Presidente del Consiglio,  con domande incalzanti e pungenti mettendolo in un angolo e costringendolo a buttare la spugna.

No! Scusate, stavo scherzando.  Quello di ieri sera, cosa era? Un'intervista ad un politico, una piaggeria mascherata da incontro politico, detto in termini calcistici, un assist per il Genio di Firenze?

Bruno Vespa, lo conosciamo, un viso da tragedia greca ma i realtà di professione bulldog, un cane da guardia del potere, pronto ad intervenire qualora uno degli ospiti metta in difficoltà il suo padrone o usi un linguaggio irriguardoso.

Vittorio Feltri, un anatroccolo bagnato, del quale ricordiamo "meglio renziano che morire figlio di puttana"

Non pervenuto, tranne qualche esclamazione  nel sottofondo. Incapace di difendere la sua nota posizione  per l'uscita dell'Italia dall'Euro, non è stato capace di dire quattro parole in croce.

Antonio Padellaro, ha provato qualche timido attacco, ma il vero attacco lo ha subito.

Infatti parlando sulla questione della Banca Popolare di Vicenza il premier esclama: "Il mondo della politica ha fatto l'impiccione, negli anni che furono. I giornalisti hanno dormito".

"Ma non il Fatto Quotidiano", ha risposto Padellaro. Il premier incalzando Padellaro: "Lei ha dormito come tutti i giornalisti che non si sono resi conto di cosa stava accadendo"

E mentre procede la discussione sulla riforma costituzionale il nostro Genio continua a parlare, e continuando a parlare si è  preso completamente la scena.

Uno spot del leader del PD che gli ha permesso di pubblicizzare la sua disinformazione.

Non mi aspettavo certamente aggressività da parte dei due editorialisti nei confronti del Genio, ma neanche  questo livello di soggezione e di sudditanza latente.

Una figuraccia per il giornalismo italiano (del resto ci siamo abituati), e finchè questo è quello che passa il convento,  Renzi avrà vita facile.