Matteo Salvini e i fanatici giornalisti che supportano la propaganda post-fascista, in merito alla strage di migranti avvenuta nei pressi della costa calabrese, da giorni si indignano e minacciano querele accusando una non meglio identificata sinistra di aver messo sotto processo la Guardia Costiera per quanto accaduto.
Un polverone che, come al solito, non corrisponde alla realtà, dato che quello che opposizioni e persone "normali" chiedono è semplicemente che qualcuno faccia chiarezza su quanto accaduto e si prenda le proprie responsabilità.
Finora, lo sprovveduto e inadatto ministro dell'Interno Piantedosi voluto al Viminale da Salvini, invece di fare chiarezza, ha prima insultato i migranti naufragati con dichiarazioni beffarde e nauseabonde, poi, ha cercato di scaricare le responsabilità del mancato soccorso su Frontex e, successivamente, si è rifiutato di rivelare quanto di sua conoscenza in audizione alla I Commissione della Camera, rifiutando di rispondere ad un precisa domanda del deputato Magi.
La Guardia Costiera, ha riassunto la sua posizione sulla vicenda in un comunicato stampa in cui ha pubblicato il video dell'intervista al Capo Ufficio Comunicazione, il Comandante Cosimo Nicastro, andata in onda su Rai 1.
Nonostante lo sforzo di Vespa e del comandante di voler far passare quanto accaduto come una tragica fatalità, sono numerose le domande che rimangono senza risposta.
Frontex, secondo i sofisti della propaganda post-fascista, avrebbe effettuato una segnalazione di avvistamento e non di allerta. Pertanto, da lì si sarebbe generato il problema che a cascata, ha causato il mancato intervento nel soccorso anticipato all'imbarcazione poi naufragata. Frontex, in risposta, ha precisato che non lancia mai un'allerta, precisando che sono le singole nazioni che ricevono una segnalazione a decidere se e come intervenire. Inoltre, nella segnalazione di Frontex si ipotizzava, in base ai rilevamenti delle telecamere termiche, che vi fossero più persone a bordo oltre a quella visibile in coperta.
A seguito della segnalazione si attiva la Guardia di Finanza che, viste le condizioni del mare e in base ai mezzi a disposizione, decide di far rientrare la missione.
A questo punto... il buio.
Nessun rappresentante del capacissimo governo Meloni è in grado di dirci:
- chi abbia coordinato l'intervento della GdF;
- che tipo di intervento era stato predisposto: di difesa dei confini o di ricerca e soccorso?
- perché non sia uscita successivamente la Guardia Costiera se le imbarcazioni della GdF non erano adatte ad affrontare in sicurezza quel tipo di mare;
- perché nessuno, dopo che la GdF era rientrata, si è preoccupato nelle ore successive di interessarsi di una imbarcazione che si stava dirigendo in Italia clandestinamente?
- perché non è stata avviata subito una operazione SaR da parte delle autorità italiane dopo la segnalazione di Frontex, visto che quella rotta è frequentata da barche con migranti a bordo? A tal proposito è la stessa Guardia Costiera che in passato ha più volte dichiarato che nell'ipotesi di una barca con migranti è necessario sempre e comunque intervenire perché sono mezzi di fortuna non dotati della strumentazione minima necessaria per navigare in sicurezza.
Queste sono alcune delle domande logiche e banali a cui i post-fascisti al governo evitano di rispondere. Non avendo argomenti, minacciano querele o rilasciano dichiarazioni assurde sul fatto che qualcuno si permetta di colpevolizzare la Guardia Costiera.
Nessuno vuole colpevolizzare nessuno. Tutti vogliono solo sapere chi abbia preso in carico la segnalazione e come e perché è stata gestita nel modo in cui è stata gestita.
Ed è oltretutto surreale che i responsabili delle amministrazioni competenti (Interno, Difesa, Economia e Infrastrutture) dichiarino di voler attendere un'inchiesta della magistratura per sapere che cosa hanno fatto le strutture e le persone che loro dovrebbero amministrare e coordinare.
Ci sono o ci fanno?