«Rimaniamo distanti sul fatto che lei sia Pm e io avvocato, e che lei tifa Napoli e io tifo Inter ... Basta che non sia la Juventus».«Come presidente di una società di calcio non sono bravo se faccio gli utili ma anche se vinco gli scudetti. A volte però c'è un rapporto di incompatibilità tra le due cose. Lo ammetto, sono tifosissimo del Napoli e odio la Juve. Come tifoso è importante il Napoli, come Pm sono antijuventino, contro i ladrocini in campo, eppure mi è toccato scrivere archiviazioni».

Queste le dichiarazioni che Ciro Santoriello, pm dell'inchiesta Prisma che vede la Juventus indagata su plusvalenze e false comunicazioni alla Consob, aveva rilasciato pubblicamente nel 2019 a margine di un convegno dal titolo "Il modello organizzativo e le società calcistiche".

Secondo quanto riportato dall'ANSA, quelle frasi sono state dette da Santoriello a commento di un'inchiesta sulla Juventus di cui aveva da poco chiesto l'archiviazione. Un procedimento, che anche allora vedeva coinvolto Andrea Agnelli, relativo ad una presunta irregolarità nei bilanci del club bianconero per gli anni 2015 e 2016, per la mancata iscrizione nel fondo "oneri e rischi" di una somma per far fronte, in futuro, ad eventuali risarcimenti danni conseguenti ad azioni civili in relazione al caso Calciopoli.

Non trovando irregolarità, il magistrato aveva proposto l'archiviazione!

Ma questo non conta. Il tifo juventino, supportato dalla stampa finanziata dalla Juventus, sta montando un calderone in cui usa queste dichiarazioni - che tra l'altro provano la correttezza del pm, dimostrando nella sostanza che il magistrato non si fa influenzare dal tifoso - per far credere che sia lui il responsabile della penalizzazione inflitta dalla giustizia sportiva e che la dirigenza juventina, fatta dimettere in blocco dalla proprietà, sia da considerarsi un manipolo di martiri sacrificati da un furfante che voleva far vincere lo scudetto al Napoli.

E per non farsi mancar nulla, da segnalare l'intervento del ministro dello Sport Andrea Abodi, via social: "Ho visto, ascoltato e segnalato, nel rispetto dei ruoli, per le opportune verifiche e valutazioni. Per ora penso sia corretto che mi fermi qui".

E invece era più corretto che non avesse detto nulla, visto che nulla c'era da dire.

Ma siamo in Italia e se un presunto colpevole è supportato dalla maggioranza degli italiani che lo ritengono innocente a prescindere, questo sembra debba esserlo per forza, al di là delle evidenze... prima che sia una parte terza, un giudice, a stabilirlo. E per sfruttarne il consenso, perché non approfittarne?

I tifosi juventini, abituati a vincere, guardano al risultato... per loro come sia stato ottenuto è sempre stato irrilevante. 

Pertanto, che Agnelli e il precedente CdA siano già adesso scagionati da qualsiasi accusa (delle dichiarazioni degli stessi dirigenti che si vergognavano per quello che stavano facendo è meglio non parlarne e bisogna dimenticarsene) e che alla Juventus siano restituiti i 15 punti tolti in classifica ed aggiunti altrettanti per il disturbo procurato anche ai tifosi, sperando così possano esser soddisfatti.