Il cavolo. Si proprio il cavolo, quello che non c’entra nulla con la merenda.
Proprio al cavolo ho pensato leggendo la notizia dell’inaugurazione di una Sez. dei Fratelli d’Italia a Treviglio, intitolata a Pino Rauti.
E ho sorriso tra me e me. Ma solo per poco, poi un senso di nausea mi ha pervaso.
Leggevo i nomi delle personalità presenti all'inaugurazione e più leggevo più il disgusto s’impadroniva di me.
E non per la vicenda politica, la nascita di una Sezione dei FdI, no!
Il disgusto era motivato dall’accostamento di un uomo, un politico, Pino Rauti, che con la filosofia, il programma, il progetto di FdI c’entra, appunto, come i cavoli a merenda.
Fratelli d’Italia nasce come continuazione di Alleanza Nazionale, Partito voluto da Gianfranco Fini proprio in contrapposizione a Rauti.
Ritenendo finita l’esperienza del MSI, Gianfranco Fini e i suoi accoliti, davano vita a un Partito politico che era in assoluta contrapposizione delle tesi missine rappresentate da Pino Rauti.
Rinnegando i principi fondanti del Progetto missino, rinnegavano la Socializzazione dell’economia; il corporativismo come forma di rappresentanza delle forze produttive delle Nazione; la cogestione delle aziende come migliore perequazione delle risorse economiche tra gli artefici della produzione; lo Stato Sociale come elemento insostituibile per una corretta sussistenza dei meno abbienti; l’Europa delle Nazioni quale unica possibile forma di convivenza e unità strategica tra le Nazioni europee.
Alleanza Nazionale prima e Fratelli d’Italia dopo si posizionavano e rappresentavano, quindi, la Destra, quella economica, capitalista, mondialista.
Tout Court rifuggivano dalla Socializzazione, rinnegavano il Corporativismo, diventavano europeisti, atlantisti e filo israeliani.
Non discuto certo la legittimità di un Partito di fare scelte diverse, ci mancherebbe. Già l’Italia è piena di persone e Partiti che vorrebbero impedire ad altri di pensare autonomamente e in contrasto col proprio modo di agire. Quindi non è questo che intendo fare.
Quello che voglio sottolineare, e qui torniamo al cavolo a merenda, è l’inopportunità di intitolare una Sezione a un personaggio politico, Pino Rauti, che per le tesi, i progetti, le azioni prodotte in tutta la sua vita è da considerare in netta antitesi con i postulati di FdI.
Basterebbe leggere qualcuno dei suoi scritti e confrontarli con la politica prodotta dal Partito della Meloni per rendersi conto di quanto siano configgenti le due posizioni.
Capisco il tentativo dei Fratelli d’Italia di occupare gli spazi politici che si stanno rivelando ardui da acquisire; la necessità di allargare a “Destra” per sottacere la loro cattiva coscienza che il MSFT rappresenta.
Ma arrivare a intitolare una Sezione a Pino Rauti, è qualcosa che nemmeno il più fantasioso Samuel Beckett avrebbe saputo immaginare. Ce ne vuole di fantasia (e di pelo sullo stomaco).
Nulla voglio dire su come si sarà sentito Rauti, assistendo da lassù a questa farsa che offende non lui ma chi se ne è reso artefice.
Certamente avrà sofferto per la presenza della figlia. Lei, la senatrice di FdI Isabella Rauti, lei è colpevole più degli altri, lei avrebbe dovuto impedire che il nome del papà fosse trascinato in questa farsa, perché, di là dalle opportunità politiche, il senso della famiglia e il rispetto filiale avrebbe dovuto prevalere.
Avrà sofferto Pino per quest’atto irrispettoso della figlia, per il resto… sorriderà, come faceva sempre.

Mario Settineri
Membro Segreteria Nazionale MSFT