E’ un concentrato di amore in tutte le sue accezioni la silloge di Veronica Girella dal titolo “Poesie del mio cuore”, pubblicato nella collana “I Diamanti della Poesia” dell’Aletti editore. Liriche che trasmettono la dolcezza di un sentimento in grado di stravolgere la vita di un individuo, e la passione dell’autrice per la scrittura più intima, descrittiva e profonda. «È una raccolta di poesie d’amore - spiega Veronica, che vive a Palombara Sabina (Roma) - che descrive l’emozione che dà questo sentimento, che sia ricambiato o non, sia esso un grande amore o quando finisce». 

L’amore che si manifesta attraverso gesti, sguardi e parole. Che ingloba le sensazioni più diverse e apparentemente opposte, positive ma anche negative, e che, perciò, impregna le nostre vite diventandone il pilastro. La poesia di Veronica Girella diventa, così, una lente di ingrandimento sulle emozioni, in cui non soltanto l’amore e gli innamorati sono fonte d’ispirazione delle liriche, ma anche i luoghi, in particolare lo spettacolo del panorama che regala il tramonto. 

«La raccolta, come ci accorgiamo dal titolo, - scrive, nella Prefazione, Alessandro Quasimodo, attore, regista teatrale e poeta, figlio di Salvatore Quasimodo, Premio Nobel per la Letteratura italiana - analizza gli stati d’animo dettati dal cuore. L’amore, in particolare, cambia l’esistenza, che, così, sperimenta varie fasi. In un primo momento scopriamo l’importanza dell’attesa che, lasciando spazio ai progetti e ai sogni, assume colorazioni differenti: “A pensarci bene,/ tutte le attese della nostra vita/ sono come un arcobaleno…./ Esiste anche un altro bellissimo colore,/ quello del tuo sorriso./ E non deve aspettare che abbia smesso di piovere,/ per uscire allo scoperto..”». 

I versi sono caratterizzati dall’utilizzo dell’enjambent e di parole tronche, che amplificano il senso dell’attesa, spesso tipico dell’amore; dell’anafora, di metafore e iperboli, tutte a porre l’accento sui valori portanti dell’opera. Nonostante la tematica dell’amore potrebbe far pensare a concetti astratti ed eterei, la scrittura di Veronica Girella è realistica, in quanto descrive emozioni e stati d’animo vissuti o che chiunque potrebbe provare. «Al lettore, con queste poesie, vorrei trasmettere la visione che ho io dell’amore, le emozioni che fa provare questo sentimento che, al giorno d’oggi, secondo me viene dato per scontato e non viene vissuto appieno».