La pagliacciata messa in scena in casa Inter domenica sera - a causa dell'assegnazione di un rigore a loro danno che ha permesso alla Fiorentina di pareggiare 3-3 - da parte dei giocatori nerazzurri, dell'allenatore Spalletti e dell'ad Marotta, supportata da pseudo giornalisti pronti ad affermare tutto e l'esatto contrario in rapporto alla convenienza personale e a quella dell'editore basata sui numeri, ha avuto soddisfazione.

L'arbitro dell'incontro sarà fermato per alcuni turni e l'Inter probabilmente potrà godere di sviste arbitrali da qui alla fine del campionato. Ma i piagnistei di squadra e dirigenti, come accade sempre in questi casi, hanno anche fatto credere ai soliti squinternati che si definiscono tifosi che fosse anche loro diritto "fare qualcosa". Per questo, hanno pensato bene di prendersela con un morto, Davide Astori, insultandone la memoria sui social.

"La Fiorentina ha assistito sgomenta e profondamente rattristata - ha scritto in proposito la società viola in una nota - al susseguirsi di messaggi vergognosi, postati da alcuni individui sui vari canali social ufficiali del Club, che hanno avuto come bersaglio Davide Astori. La Società viola è in contatto costante con le autorità competenti affinché questi sciacalli vengano perseguiti come meritano.

Noi continuiamo a credere nello sport e nei valori che esso rappresenta. Un episodio non può scatenare questa rabbia insensata e facciamo appello ai tifosi veri affinché isolino questi individui indegni."

Quello che viene da chiedersi è perché Lega e Figc che in passato hanno condannato le dichiarazioni di dirigenti e calciatori, così come quelle di alcuni giornalisti, per evitare che esasperassero gli animi finendo per fare da miccia alla reazione dei soliti imbecilli, la cui presenza qualunque sia la circostanza è sempre ben nutrita, non abbiano condannato quanto detto da Marotta e dai suoi tesserati.

È arrivato il momento di pretendere che non esistano squadre che hanno più diritti di altre e che certe sceneggiate siano sanzionate, anche quando a rendersene responsabili sono squadre come l'Inter.