La proposta di ridurre il canone Rai da 90 a 70 euro, avanzata dalla Lega, è stata bocciata in commissione Bilancio del Senato con 12 voti contrari e 10 favorevoli. Forza Italia ha votato contro la proposta insieme alle opposizioni.
Le ragioni dietro il voto contrario di Forza Italia sono molteplici. Da un lato, la riduzione del canone avrebbe comportato un costo di circa 400 milioni di euro per lo Stato, che avrebbe dovuto compensare la Rai per il mancato introito. Dall’altro, ridurre il canone avrebbe incentivato la Rai a cercare nuove fonti di pubblicità, creando una competizione diretta con Mediaset, l’azienda di proprietà della famiglia Berlusconi.
La questione del canone Rai è complessa e coinvolge interessi economici e politici significativi.
Ma l’idea che gira per la testa della stragrande maggioranza degli italiani – visto e considerato quello che passa il convento della tv di Stato con programmi scadenti e pieni zeppi di pubblicità – sarebbe quella di abolire del tutto il canone o, quanto meno, di redistribuirlo a tutte le reti televisive accreditate per garantire una maggiore equità nel finanziamento delle emittenti televisive.