Moderna, l'azienda americana che ha prodotto un vaccino anti-Covid mRNA (noto anche come mRNA-1273), questo lunedì ha pubblicato una comunicazione in relazione all'efficacia del suo prodotto contro le ultime varianti che da alcune settimane si sono diffuse in alcune aree del mondo, provocando un'intensificazione nel numero dei contagli e delle vittime.

Moderna ha rassicurato sull'efficacia del suo vaccino, in seguito ai risultati di uno studio condotto in tal senso, sia in relazione alla variante SARS-CoV-2 B.1.1.7 (quella inglese) che mostra diciassette mutazioni nel genoma virale con otto mutazioni situate nella proteina spike, sia in relazione alla variante B.1.351, rilevata per la prima volta in Sud Africa, che ha dieci mutazioni localizzate nella proteina spike. Entrambe le varianti hanno dimostrato una maggiore capacità di trasmissione e un maggior carico virale.

Quindi, tutto a posto? Parzialmente, perché Moderna teme che il periodo di immunizzazione fornito dal suo vaccino nei confronti della variante sudafricana sia molto più ridotto rispetto alle altre varianti. Per tale motivo, non esclude la possibilità della somministrazione di  una terza dose come necessaria per una sicura immunizzazione dal Covid.

Una terza vaccinazione che, come ha dichiarato Stéphane Bancel, Amministratore delegato di Moderna, inizialmente riguarderebbe la variante sudafricana, ma in futuro potrebbe riguardare anche nuove varianti.

Come nota a margine, c'è da aggiungere che oltre alle varianti di coronavirus citate da Moderna, ne è in circolazione anche un'altra in circolazione in Brasile che, in base ad alcune evidenze riscontrate, avrebbe fatto ammalare nuovamente persone che già avevano contratto la Covid. Se ciò venisse confermato, la capacità di immunizzazione degli attuali vaccini contro la variante brasiliana, potrebbe risultare meno o poco efficace. 

Come si può intuire da tutto ciò, al momento la soluzione alla pandemia non sembrerebbe così imminente.