Commovente.  Questa è l'unica parola per descrivere i funerali di ieri 6 settembre 2023 -  del giovane musicista napoletano, GiovanBattista Cutolo, ucciso con tre colpi da un sedicenne. La bara arriva alle 14 e viene poggiata in mezzo alla navata centrale del Gesù Nuovo. Sopra viene posto il corno del giovane musicista e la sua foto.

Napoli ha abbracciato GiovanBattista, e nell'enorme folla accorsa era palpabile una partecipazione vera, sentita. L'orchestra Scarlatti di Napoli, di cui il giovane faceva parte gli ha reso omaggio con una musica struggente che ha accompagnato tutta la cerimonia. 


Molta retorica

Purtroppo questo triste evento è stato accompagnato da molta retorica e da frasi fatte. Iniziamo dai politici presenti. Ecco, fino ad oggi sono stati assenti, tutta la politica lo è stata.  Ai funerali del giovane, invece, erano presenti tanti politici e tante istituzioni, le stesse che hanno abbandonato questo territorio. 

La musica ha riempito la piazza e la chiesa, e come solo lei sa fare ha coperto ogni miseria umana.  Tutto era avvolto in un velo, proprio come avviene in un sogno, sembrava un flusso in divenire, qualcosa di irreale.


Il valore del silenzio come forma di rispetto

Avrei dato più spazio alla musica,  la quale che anche se non accompagnata da parole, sa cosa dire e  sa come fare. 

La retorica: C'è una Napoli bella, un'altra brutta. Chiediamoci perché. Andiamo oltre i luoghi comuni e lavoriamo per cambiare questo. Non possiamo creare ghetti, zone off limits. Dividerci ancora.

Quanta retorica! Fate parlare la musica, lei sa. Persino il Vescovo ha detto: "Perdonaci".  Forse pronunciare la parola camorra non è semplice. Chiamarli per nome, dire apertamente ai politici seduti in prima fila, ma che coraggio avete ad essere qui oggi? Era difficile? 

E quel "Perdonaci" a chi si riferisce? Facile generalizzare e sparare a zero nel mucchio! Chi deve farsi perdonare? Certo! Facciamo un unico mucchio, nascondiamo il coraggio di dire le cose come stanno e GiovanBattista morirà una seconda volta!

Siete riusciti ancora una volta a perdere l'occasione, a trasformare il funerale di una vittima innocente in retorica vuota e inutile. Siamo tutti responsabili! - Noi chi? Prendiamo coraggio! Non nascondiamoci mettendo tutti in mezzo! 

«Mio figlio era un talento, un musicista completo, proteso verso una vita meravigliosa, bruciata in strada, con tre colpi di pistola, così, senza un motivo. L'ho cresciuto a pane e cultura e Napoli me l'ha ucciso a 24 anni. Vado via da questa città, basta», è quanto ha detto a La Repubblica, il padre di GiovanBattista, Franco Cutolo.

Parole dettate dalla rabbia e dallo sconforto. Dal dolore. Non possiamo pensare, però che la gente buona debba andare via da questa città. Non possiamo accettarlo.


Fonte immagine: sito ufficiale Nuova Orchestra Scarlatti