«Molto clamore per l’approvazione da parte del Parlamento ungherese di una legge che conferisce a Orbán i poteri speciali per affrontare la fase di emergenza. Non conosco, nel dettaglio, quali siano i poteri speciali conferiti al Primo ministro ungherese ma mi corre l’obbligo di segnalare che in Italia quasi tutti i poteri sono stati dati al governo con un decreto-legge che il governo ha deciso di interpretare in modo molto estensivo. Se qualcuno non se ne fosse ancora accorto in Italia il governo ha dichiarato lo stato di emergenza, ha sospeso le elezioni e sono stati rinviati il referendum e le elezioni regionali e locali. A colpi di decreti del presidente del Consiglio è stata limitata la libertà individuale dei cittadini, parlamentari e magistrati compresi, così come quella di impresa e di commercio e sono state introdotte misure speciali in ogni ambito. Il tutto, nella maggior parte dei casi, è stato comunicato con diretta Facebook direttamente dalla pagina personale di Giuseppe Conte. Non è il momento di fare polemica su questo, ci rendiamo conto che la situazione è emergenziale, ma abbiamo più volte chiesto al governo di fare maggiore attenzione ai necessari passaggi parlamentari. Ci sorprende che qualcuno si scandalizzi oggi perché Orban adotta provvedimenti straordinari, non particolarmente diversi da quelli adottati dall’Italia con addirittura un minor mandato da parte del Parlamento.»

Queste le parole con cui l'onorevole Giorgia Meloni descrive l'avvio della dittatura in Ungheria, paese che, così facendo, si autoesclude automaticamente dall'Unione europea.

Giorgia Meloni, nel tentativo di giustificare l'ingiustificabile, pur dicendo (o facendo finta) di non conoscere nel dettaglio i "pieni poteri" che Orban si è fatto assegnare dall'asservita maggioranza del suo partito presente in Parlamento, cerca di far passare come normale ciò che normale non è, sostenendo addirittura che Orban ha fatto ciò che anche Conte ha fatto in Italia.

Giorgia Meloni, in passato, ha portato ad esempio l'Ungheria di Orban come modello da seguire per l'Italia, quindi, adesso, cerca di far credere - senza specificare a quali sprovveduti si stia rivolgendo - che quanto fatto da Orban sia normale, perché sarebbe ciò che è stato fatto anche in Italia.

In realtà, in Italia, Conte non ha tolto alcun potere al Parlamento come ha fatto Orban, ma ha applicato dei regolamenti (non leggi) in una situazione di emergenza. E la Meloni che viene pagata 15mila euro al mese per stare seduta alla Camera non lo ha ancora capito! E, poverina, fa pure finta di non sapere che chi pubblicherà notizie che ad Orban non siano gradite, finirà in carcere e vi rimarrà per 5 anni.

L'Ungheria di Orban che tanto piace alla Meloni è quella che "ruba" le aziende all'Italia e per rendere ancor più conveniente la delocalizzazione degli stabilimenti di produzione verso il suo paese ha fatto approvare una legge che autorizza un numero assurdo di ore di straordinario pagabili entro tre anni.

E a giustificare l'ingiustificabile non poteva mancare l'altro grande amico di Orban, Matteo Salvini, che si unisce alla sua alleata politica nel ritenere del tutto normale quanto accaduto in Ungheria.


A Meloni e Salvini, come è evidente, non solo manca il senso della misura, ma anche quello della vergogna. Inoltre, se ritengono normale e giustificabile una dittatura che fingono di non vedere, come è possibile limitarsi a definirli sovranisti e non anche fascisti?