Le tre sigle sindacali stamattina, 25 giugno, si sono riunite in una manifestazione di piazza dando il “la” alle proteste dirette contro la Presidente della Regione Umbria (Donatella Tesei) a la sua Giunta.

Principalmente la contestazione ha puntato su alcuni aspetti, sociali più che squisitamente politici, riguardanti la salute e l’assistenza agli anziani.

In pratica hanno contestato il taglio da 2,5 milioni di euro ai finanziamenti destinati al Prina (Piano Regionale per la Non Autosufficienza, nel triennio 2019-2021) del quale si discuteva nella stessa mattinata in Consiglio Regionale.

Altro punto che i manifestanti hanno portato all’attenzione delle autorità ragionali, è il cambio di normativa per quanto riguarda l’IVD (Interruzione Volontaria Gravidanza) e precisamente l’abrogazione della delibera (DGR1417 del 4 dicembre 2918) fatta ad hoc dalla precedente Giunta (di sinistra) che prevedeva la metodica farmacologica per l’interruzione volontaria in regime domiciliare-assistenziale mentre, le direttive della nuova Giunta, per tale intervento, vorrebbero prevedere un ricovero forzato di tre giorni in regime ospedaliero.

Oltre a ciò un altro aspetto della questione è stato contestato alla Presidente; che l’IVG farmacologica, in Umbria, è consentita solo negli ospedali di Pantalla, Orvieto, e Narni, rendendone esclusi i maggiori nosocomi della regione (Perugia, Terni, Foligno, Città di Castello e Branca).

Molte Associazioni per i diritti delle donne, in un volantino hanno ribadito i propri punti di vista affermanto:

“Non siamo dispost* (n.d.r: con l’asterisco che include maschi e femmine) a far pagare alle donne l’incapacità e l’inadeguatezza dell’attuale maggioranza, ne tanto meno siamo disposti a cedere a spinte reazionarie che vorrebbero far tornare l’Umbria nel passato, ad un tempo in cui le donne non erano libere di decidere sulla propria vita. Questa classe politica non è all’altezza del compito che dovrebbe ricoprire...”

Giampiero Tamburi (Perugia: Social City”)