Mike Pompeo, da quando è diventato Segretario di Stato, ha pronunciato il suo discorso più importante all'inizio di questa settimana, rendendo note le condizioni cui l'Iran dovrebbe sottostare per evitare nuove sanzioni da parte degli Stati Uniti.

Il Segretario di Stato americano ha chiesto all'Iran non solo una maggiore collaborazione nel rendere noti i suoi piani di sviluppo sul nucleare, ma anche precisi impegni volti a ridurre la propria influenza politica e militare in Medio Oriente.

Per quanto riguarda il programma nucleare, la richiesta degli Usa è di dismetterlo, chiudendo i reattori, interrompendo l’arricchimento dell’uranio e consentendo la verifica del tutto all’Agenzia internazionale per l’Energia Atomica, che dovrà avere libero accesso agli impianti, in ogni zona del Paese.

Inoltre, l’Iran dovrà sospendere qualsiasi sostegno ad Hezbollah, ad Hamas, ad altri movimenti della resistenza palestinese e ai Talebani afghani. Quest'ultimo punto è stato sicuramente una follia solo citarlo, visto che tra sunniti e sciiti non c'è nessuna unità d'intenti. Infine, gli Usa pretendono anche che le forze di Teheran si ritirino dalla Siria.

Inutile non ipotizzare che tali condizioni siano state suggerite, se non espressamente dettate, dallo stesso governo di Israele, che di quanto annunciato da Pompeo si è detto enormemente soddisfatto.

Ma oltre a minacciare l'Iran, Pompeo ha avvertito anche gli alleati storici dell'occidente, affermando che Washington si aspetta che ogni Paese si adegui alle decisioni americane, minacciando le aziende che faranno affari con l’Iran.

Quale sia la finalità politica degli Usa con questa decisione è impossibile anticiparlo con certezza, ma non sembra certo essere suggerita da finalità pacifiche... piuttosto si direbbe più logico il contrario.

Secondo quanto riporta il 22 maggio una nota dell'agenzia di stampa iraniana, Irna, "il ministero degli Esteri iraniano in una dichiarazione di lunedì ha definito le parole di Pompeo come un segno di frustrazione delle autorità americane nei confronti dell'Iran.

L'Iran - prosegue la nota - rifiuta ogni singola accusa sollevata nella cosiddetta nuova strategia degli Stati Uniti e considera le dichiarazioni di Mike Pompeo come una palese interferenza nei propri affari interni."