Due le amichevoli che segneranno la rinascita del calcio azzurro. Gli incontri si disputeranno entrambi in Inghilterra.

Il primo incontro sarà venerdì 23 marzo quando la Nazionale affronterà a Manchester, nello stadio di proprietà del City, l'Argentina per il 15esimo confronto nella storia delle sfide tra Azzurri e Albiceleste.

L'Italia è avanti nei confronti diretti (6/3 le vittorie), ma l’ultimo successo risale a oltre 30 anni fa, il 3-1 nell’amichevole disputata a Zurigo. Nelle ultime 4 partite, 2 pareggi e 2 vittorie per l’Argentina, entrambe a Roma allo Stadio Olimpico.

La seconda amichevole vedrà l'Italia impegnata contro l'Inghilterra, martedì 27 marzo, questa volta a Wembly, per quella che sarà la 13esima sfida della storia tra le due nazionali.

L’Italia difende il suo saldo attivo nei confronti diretti (10/8) e un’imbattibilità oltremanica che dura da 40 anni: l’ultima sconfitta risale al novembre del '77, sempre a Londra, cui seguirono due vittorie e un pareggio per gli Azzurri. In questa gara, in base all’accordo siglato
tra le Federazioni, sarà usato anche il VAR.

Nella "nuova" Italia che dovrebbe "risorgere" dopo il fallimento della qualificazione ai mondiali, due le novità: Federico Chiesa della Fiorentina e Patrick Cutrone del Milan.

Ecco come hanno commentato la loro prima chiamata in nazionale.

Patrick Cutrone: «Ho vent'anni e i sogni non finiscono mai. L’anno scorso ero in Primavera e non pensavo di arrivare fino a questo punto. Ho sempre cercato di allenarmi al massimo e ringrazio tutti i tecnici che mi hanno aiutato ad arrivare fino a qua, da quelli che ho avuto nel settore giovanile fino a Montella e Gattuso.

Già venire in Nazionale maggiore è un sogno, ora spero di esordire. Vedremo le scelte del mister, cercherò di metterlo in difficoltà. Questa è un'opportunità che cercherò di sfruttare al massimo. Un po' assomiglio a Gattuso e alla cattiveria che aveva in carriera.»

Federico Chiesa: «Devo migliorare ancora tanto, devo ancora dimostrare il mio valore e crescere in varie situazioni. Essere qui oggi è importante, devo imparare da Di Biagio e dai compagni.

Penso al campo, l’allenamento è la cosa più importante e mi trovo qui grazie al lavoro svolto negli ultimi due anni. Aver avuto un padre calciatore è stato importante perché mi ha dato i consigli giusti, i miei genitori mi hanno fatto tenere la testa sul campo.

L’anno scorso con Sousa ho imparato tanto a livello tattico e tecnico, quest’anno sto imparando a gestire le due fasi e a non sprecare le energie. Reggo meglio i novanta minuti.

E’ triste vedere che l’Italia non ci sarà al Mondiale, sarà un’estate strana, ma non c’è sentimento di paura e nessuna pressione. Siamo pronti per un altro ciclo.»

Chiesa non ha poi evitato di parlare della morte del suo compagno di squadra Astori: «Non ci sono parole per descrivere quello è successo, è stata una tragedia immensa e improvvisa. Per me è stato un compagno importantissimo, in questi due anni mi ha aiutato ad inserirmi nel gruppo, mi ha dato consigli giusti quando mi servivano.

Mi manca tantissimo, ma dopo questo periodo difficile devo reagire soprattutto per lui. Voleva vedere ragazzi forti e determinati che danno tutto per la maglia e che si impegnano al 100%.»