Oltre a comunicare che è arrivato a 300mila il numero di firme raccolte per la petizione a favore del salario minimo, la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, oggi ha parlato di sanità e legge di Bilancio.

La sanità pubblica è allo stremo, lanceremo una mobilitazione unitaria per difenderla e sostenerla.Aspettiamo il Governo al varco della prossima legge di bilancio, dopo i disastri della scorsa, lì capiremo le loro reali intenzioni. Quale modello vuole seguire Meloni? Quello dove pagando si salta la fila o quello di un sistema sanitario pubblico, accessibile a tutti e tutte ed efficiente?Davanti a noi abbiamo uno scenario che preannuncia una nuova stagione di tagli. Non lo permetteremo. Difenderemo il diritto alla salute, quello di avere cure gratuite e di qualità, così come la dignità lavorativa per gli operatori e le operatrici della sanità.“Abbiamo appreso con orrore che c’è un Policlinico dove basta pagare 150 euro per saltare la fila e abbiamo visto cos’è successo in quest’ultimo anno: la priorità sarà una battaglia unitaria sulla sanità pubblica allo stremo, la grande dimenticata dalla scorsa legge di bilancio. Serve più sanità territoriale, più case della salute. Ma la lentezza del Governo nell’attuare il PNRR rischia di far saltare tutto”.

Ma  a parlare di legge di Bilancio, oggi, non è stato solo la Schlein, ma anche il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, intervenendo in videocollegamento al meeting di Rimini:

"Sarà una legge di bilancio complicata, tutte lo sono. Siamo chiamati a decidere delle priorità, non si potrà fare tutto, certamente dovremo intervenire a favore dei redditi medio bassi, ma dovremo anche usare le risorse a disposizione per promuovere la crescita. ...Il tema della denatalità è fondamentale: non c’è nessuna riforma o misura previdenziale che tiene nel medio e lungo periodo con i numeri della natalità che vediamo oggi in questo Paese. ...La responsabilità del governo in questo senso è massima e l’impegno pure per quanto riguarda il Pnrr. Le risorse non possono essere sprecate e devono essere usate nel modo migliore possibile. Non c’è semplicemente il puntuale rispetto, il fare in fretta, ma il fare bene. Se fare in fretta significa fare male, è meglio fare bene, ma valutare attentamente le situazioni, perché è un’occasione unica".

Il guaio è, per il Governo, che per la legge di Bilancio per il prossimo anno servirebbero 46 miliardi di euro, mentre Meloni ha a disposizione solo la decima parte di tale cifra, come dichiarato in un’intervista all’Huffington Post dal professor Giampaolo Galli, che sta a capo dell’Osservatorio sui Conti Pubblici.

Per il taglio al cuneo fiscale servono 10 miliardi. Altri 6 sono necessari per le politiche invariate (missioni internazionali, armi all’Ucraina etc.). Tra le politiche invariate ci sono anche i rinnovi del pubblico impiego per adeguarli all’inflazione, che costeranno tra i 30-32 miliardi di euro che non sarà facile scaglionare su più anni. E siamo già a 46 miliardi, mentre nel Def di aprile, lo spazio dichiarato a disposizione di Palazzo Chigi è di 4,5 miliardi.

Tra qualche settimana, vedremo, chi stavolta il governo e la sua maggioranza incolperanno per quello che continueranno a non esser capaci di fare, proseguendo nell'incredibile narrazione che va ormai avanti da mesi.