Durante una conferenza stampa tenutasi sabato, l'amministratore della NASA Bill Nelson ha comunicato che i due astronauti dell'agenzia spaziale USA, bloccati da settimane sulla Stazione Spaziale Internazionale a causa di un problema al sistema di propulsione della navetta Starliner di Boeing che lì li aveva trasportati nella missione di test con equipaggio a bordo, torneranno a casa a bordo di una navetta SpaceX all'inizio del prossimo anno.

La Boeing aveva sperato che la missione di test avrebbe riscattato il programma Starliner dopo il ritardo di anni e oltre 1,6 miliardi di dollari di extra budget spesi dal 2016 per il suo sviluppo. Ma la missione è stata un fallimento su tutti i fronti.

Gli astronauti della NASA Butch Wilmore e Suni Williams, dopo diversi rinvii, il 5 giugno sono stati lanciati verso la ISS per quella che avrebbe dovuto essere una missione di otto giorni.

Ma il sistema di propulsione della Starliner ha registrato una serie di problemi a partire dalle prime 24 ore del volo verso la Stazione Spaziale Internazionale, a causa della perdita di elio in cinque dei suoi 28 propulsori.

Dopo aver cercato per due mesi e mezzo di capire e risolvere il problema riscontrato nel viaggio di andata, NASA e Boeing hanno concordato che l'unica possibilità di rientro in sicurezza per i due astronauti fosse quella di farli rientrare a bordo della Crew Dragon di Space X, il cui lancio è previsto per il mese prossimo come parte di una missione di rotazione di routine degli astronauti sulla ISS. Due dei quattro posti disponibili sulla Crew Dragon rimarranno vuoti e saranno occupati da Wilmore e Williams al rientro previsto per febbraio 2025.

La Starliner, invece, si sgancerà dalla ISS senza equipaggio e tenterà di tornare sulla Terra come avrebbe fatto con gli astronauti a bordo. Nel caso la perdita di elio non dovesse consentire il corretto utilizzo dei propulsori, il luogo di atterraggio della navicella sarebbe casuale!



Crediti immagine: NASA