La curva epidemica decresce, l'indice di contagio RT nell'ultimo periodo é abbastanza rassicurante e nelle prossime settimane nuove aperture segneranno l'inizio di un graduale, seppur lento, ritorno alla normalità. Ma nonostante ció molte persone sono in preda a forti stati di ansia e di frustrazione psicologica. Abituate a vivere per molto tempo in isolamento come forma preventiva e protettiva anticovid, il ritorno alla normalità é considerato come una minaccia, una condizione di rischio per la propria salute.

Secondo un nuovo studio, a causa di una sindrome ansiosa legata a Covid-19 un numero significativo di persone potrebbe faticare a reintegrarsi nella vita quotidiana man mano che la società ritorna alla normalità. Qualcuno addirittura fa anche fatica a togliersi la mascherina, seppur in luoghi all'aperto, e convincersi dell'idea che prima o poi ne dovrà fare a meno.

Tutto ciò è noto come "sindrome da ansia da Covid-19" che si presenta con una costante e vigile  attenzione contro una minaccia ( in questo caso contro il pericolo dell'infezione da Sars-CoV-2) con una allarmante preoccupazione, evitamento e controllo eccessivo, ovvero comportamenti che possono far sì che le persone rimangano bloccate in uno stato di ansia continua e paura di contrarre il virus. Questa condizione purtroppo rende fragile la persona ed incapace ad un normale equilibrio psicofisico. 
«I risultati della  ricerca hanno mostrato che, una persona su cinque presenta una tendenza ad un atteggiamento ansioso depressivo all'idea di un ritorno alla normale quotidianità priva di misure restrittive. I risultati principali della ricerca mostrano che il 54% delle persone che ha risposto al questionario ha cercato di evitare i trasporti pubblici a causa del timore di contrarre il virus, mentre il 49% ha tentato di non toccare oggetti negli spazi pubblici, il 38% di evitare di frequentare luoghi pubblici, il 14% di prestare molta attenzione a persone che mostravano possibili sintomi del virus. Per il 9% degli intervistati, la lettura delle notizie relative al virus è andata a discapito dell'impegno lavorativo. Le persone ad alto rischio, ad esempio quelle affette da diabete, asma e altre patologie croniche, hanno ottenuto punteggi significativamente più alti nella scala della sindrome da ansia da Covid-19 rispetto al resto della popolazione. La sindrome da ansia da Covid-19 si riferisce al modo in cui le persone affrontano la paura di contrarre il virus. La  ricerca evidenzia che alcune forme di coping possono acuire questa paura e far aumentare l'ansia».

Gli esperti osservano che più sono alti i livelli della sindrome da ansia da Covid-19, più è probabile che una persona sia consapevole della minaccia di contrarre il virus. Le persone che soffrono di questo problema trovano anche più complicato liberarsi da queste minacce, che possono rendere più difficile il ritorno alla normale vita quotidiana.

«Alla luce dei risultati, si ritiene quindi che ci vorrà del tempo prima che alcune persone tornino alla normale vita quotidiana dopo la pandemia e avranno un incessante bisogno di un sostegno psicologico».