IN base ai dati pubblicati dall'Istat sui conti economici dell'Italia ripartiti per aree geografiche, nel 2021 la crescita di Pil e consumi è più sostenuta al Nord-ovest.
Nel 2021, il Pil in volume è aumentato del +7,5% nel Nord-ovest, del +7,1% nel Nord-est, del +6% nel Mezzogiorno e del +5,9% al Centro.
Il Nord-ovest mantiene il primo posto nella graduatoria del Pil pro-capite, con un valore in termini nominali di circa 38mila euro, mentre nel Mezzogiorno il livello risulta leggermente inferiore a 20mila euro annui.
Nel 2021, il reddito disponibile pro-capite delle famiglie del Mezzogiorno (15,1mila euro) si conferma il più basso del Paese, sebbene si riduca la distanza con quello del Centro-nord (22,1mila euro), che evidentemente è in calo.
Nel 2021 il Pil in volume a livello nazionale è aumentato del 6,7% rispetto all’anno precedente. Il Nord-ovest mostra la crescita più marcata (+7,5%), favorita da andamenti particolarmente sostenuti delle Costruzioni (+23,2% rispetto al 2020, a fronte del +21,6% a livello nazionale), dell’Industria (+12,3%) e del Commercio, pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni (+9,1%). Al contrario, il settore dell’Agricoltura, silvicoltura e pesca fa registrare una flessione (-2,7% rispetto al 2020).
All'espansione dell’attività produttiva si è accompagnato, nel 2021, una crescita in volume dei consumi finali delle famiglie del 5,3% a livello nazionale. Anche in questo caso il Nord-ovest ha mostrato l’incremento più consistente (+5,6%), il Mezzogiorno quello più contenuto (+4,8%).
Nel 2021, il reddito disponibile delle famiglie è cresciuto del 3,7% a livello nazionale, come sintesi di un aumento superiore alla media nazionale al Mezzogiorno (+4,1%) e al Centro (+3,9%), e inferiore al Nord (+3,6% nel Nord-ovest e +3,4% nel Nord-est).