Esteri

Le contraddizioni del ricco Sultanato del Brunei che introduce la lapidazione per adulteri e omosessuali


Se fai girare il mappamondo con il dito indice e cerchi lo Stato del Brunei, lo trovi nell’Oceano Pacifico, fra la Malesia la Thailandia e l’Australia. E’ lo stato più piccolo del Borneo,  la sua estensione è di appena 5.770 km quadrati (all’incirca quanto la Liguria),   con una  popolazione  di 374.577 abitanti , governati dal 1967 dal Sultano Hassanal Bolkiah. Costui è uomo ricchissimo e molto potente,  accentratore di regime, Giustizia, Difesa, Finanza, Commercio, Affari Esteri,  Principe,  Primo Ministro e soprattutto Guida Spirituale del paese, il sultano amministra tutti i dicasteri.

Nel Sultanato del Brunei non si pagano le tasse, la popolazione è  esente dal regime fiscale mentre, in regime di codici e leggi civili,  Hassanal Bolkiah ha introdotto la Sharia, attenendosi al principio  islamico che esalta la “giurisprudenza religiosa”,  ovvero il corano come unico testo che regola le dinamiche comportamentali della  comunità.

In aggiunta alle assurde restrizioni del 2015 che vietano di fare il presepe e l’albero di natale, pena il carcere,  di non bere alcolici, di andare obbligatoriamente alla preghiera del venerdì, dal prossimo 3 aprile entrerà in vigore la lapidazione per  adulteri e omosessuali, l’amputazione degli arti per coloro che hanno commesso  furti (mano o piede verranno pubblicamente tagliati sulla piazza).

Nessun ascolto degli appelli di Amnesty International e delle organizzazioni mondiali  in difesa dei  diritti umanitari, le palesi contraddizioni del  magnate Hassanal Bolkiah, molto rigido in fatto di costumi per quanto riguarda il suo popolo, ci riportano alla cronaca dei fasti di palazzo per nulla morigerati, molto vicini ai capricci da  jet set.

 Il trono di Hassanal Bolkiah è  d’oro massiccio, un paperone   scalzato nel primato degli uomini più ricchi del mondo solo da Bill Gates: il suo patrimonio di oltre 20 miliardi di dollari, grazie soprattutto al petrolio e all’estrazione di gas, gli consente di abitare in un Palazzo Reale di 1788 stanze con  200mila metri di parco privato, di avere 5000 automobili, 7 aerei, svariate mogli ed un carro d’oro personale trascinato da 50 uomini  per festeggiare il suo giubileo.

Possiede  una flotta di  Rolls Royce con 600 esemplari, un Boeing privato 747, ed è un amante sfegatato delle pop star: fece eco nel mondo il suo assegno firmato in bianco  a Whitney Houston per un concerto, ma per lui  hanno cantato e suonato Madonna, Elthon John,  etc.

Mateen - si fa chiamare così dai suoi 73mila followers su istagram -  è il figlio 26enne del principe,   gioca sempre a polo, viaggia in elicottero e dorme con i cuccioli di leopardo, trascorrendo una  vita di corte grazie ad   una ricchezza orgogliosa e fiera, in gara con l’occidente di cui ne scimmiotta gusti e comportamenti moderni ma che, per quanto riguarda il microstato del Brunei, rimane ancorata a leggi tribali ,  sordo a qualsiasi apertura culturale che difenda i diritti dell’individuo.

 

Autore ROSSELLA GRASSO
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