In una controversa dichiarazione dell'11 aprile 2012 - mai successivamente smentita né parzialmente rettificata - l'attuale Presidente della Banca Centrale Europea - ed in precedenza Direttore del Fondo Monetario Internazionale - Christine Lagarde (imposta ai vertici dell'Euro Tower - a scadenza del mandato di Mario Draghi - per volontà dell'asse franco-tedesco in seno all'UE) ebbe modo di sostenere che (citiamo testualmente la sua affermazione) "gli anziani vivono troppo a lungo e sono un pericolo per l'economia mondiale".

Quella frase, nelle settimane successive, venne sbrigativamente liquidata come una "gaffe" dal "media mainstream" prevalente - e da alcuni esponenti dello stesso staff di Christine Lagarde (ma mai dalla diretta interessata in prima persona) - i quali invitarono ad interpretarne il senso alla stregua di un monito rivolto ai Governi europei affinché si impegnino a rivedere i rispettivi bilanci in termini di politica previdenziale tenendo in considerazione  il problema dell'invecchiamento della popolazione da qui al 2050 (se verrà infatti confermato il "trend" di previsione dell'aumento delle aspettative di vita - nella popolazione europea - di circa 3 anni entro il 2050, i costi di gestione del sistema pensionistico avranno nei singoli Paesi in incremento pari al 50%).

Da pochi mesi ai vertici della BCE - ed in piena emergenza da "Coronavirus/Covid 19" non soltanto sul piano sanitario, ma anche in termini di crisi sociale ed economica - Christine Lagarde, nella Conferenza/Stampa convocata per presentare i provvedimenti che la Banca Centrale Europea intende intraprendere per fronteggiare la pandemia in fase di diffusione, è incorsa ieri in un'ennesima ed incauta affermazione dalle disastrose conseguenze (anche in tal caso sbrigativamente liquidata dai collaboratori come una inopinata "gaffe" o superficiale leggerezza): con un atteggiamento oggettivamente irresponsabile - e per di più a mercati aperti, con le Borse europee (in particolare Milano) già in preda a considerevoli perdite - la Presidente della BCE ha dichiarato che nell'attuale situazione di emergenza non rientra nelle competenze dell'istituto di Francoforte occuparsi di possibili interventi a supporto delle economie nazionali - e nello specifico della crisi italiana - soprattutto qualora venisse riscontrato un significativo incremento dello "spread" rispetto ai "Bund" tedeschi. In conseguenza delle disinvolte dichiarazioni di Christine Lagarde, le Borse europee hanno registrato - a chiusura delle contrattazioni - perdite medie del 10% mentre a piazza Affari l'impennata negativa si è estesa al 17% (la peggiore in tutta la sua storia) con uno "spread" attestatosi a quota 238 punti. Una perdita secca, per l'Italia, di 68 miliardi di Euro nel volgere di 3 ore.

Per correre rapidamente ai ripari - e prevenire ulteriori crolli nei mercati nella giornata di oggi - sono intervenuti con dichiarazioni ufficiali, a partire da questa mattina, sia il capo economista dell'Euro Tower, Philip Lane (che ha dichiarato la disponibilità - da parte della BCE - ad interventi mirati di acquisto di titoli di Stato dei Paesi più colpiti dallo choc "Coronavirus/Covid 19', a partire dunque dall'Italia) sia il Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco (il quale ha sostenuto che la BCE potrebbe  concentrare gli acquisti di titoli di Stato su un unico Paese per contrastare le turbolenze dei mercati).

Anche grazie all'intervento - in verità piuttosto tardivo - della "Consob" (che questa mattina, prima dell'avvio delle contrattazioni a piazza Affari, ha deciso di vietare le vendite allo scoperto per 85 titoli quotati) nella giornata odierna la Borsa di Milano ha registrato un significativo rilancio, con un netto rialzo del Ftse/Mib pari al 7,12%.

Alla luce di quanto è avvenuto nelle ultime 24 ore, è più che mai lecito porsi un interrogativo sull'affidabilità ed autorevolezza (e, ancor più, adeguatezza) di una Presidente della BCE troppo spesso - incautamente - destinata ad incorrere in deleterie "gaffe" (reali o presunte) in presenza di situazioni particolarmente complesse o emergenziali che prevedono delicate implicazioni sul terreno socioeconomico.

È stato utile ed apprezzabile, nel tardo pomeriggio di ieri, l'intervento di Sergio Mattarella nel richiamare l'Unione Europea alle esigenze di coesione e solidarietà che dovrebbero ispirarne l'azione nello spirito dei Padri Fondatori: è tuttavia innegabile che - quando anche l'attuale pandemia da "Coronavirus" sarà superata - molte regole ed equilibri in seno alla UE dovranno essere rivisti e drasticamente reimpostati