"Non si può essere cattolici e settari": Papa Francesco risponde alle critiche di alcuni cardinali alla vigilia del viaggio apostolico in Svezia, il 31 ottobre, per partecipare alla commemorazione ecumenica dei 500 anni della Riforma luterana, spiegando che i cattolici possono imparare dalla tradizione luterana "Riforma e Scrittura".

"Per un cattolico non c’è nulla da festeggiare", aveva detto il cardinale Gerhard Muller, prefetto dell’ex Sant’Uffizio, criticando la visita pontificia in Svezia. In una lunga intervista concessa a padre Ulf Jonsson, direttore della rivista dei gesuiti svedesi Signum, insieme al direttore de La Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro, il Pontefice ha parlato, tra gli altri argomenti, delle sue amicizie tra i luterani già da ragazzo e poi ai tempi del suo ministero episcopale, svelando molti episodi inediti.

"All’inizio quello di Martin Lutero era un gesto di riforma in un momento difficile per la Chiesa", ha ricordato Bergoglio, "Lutero ha fatto un grande passo per mettere la Parola di Dio nelle mani del popolo". Ha, in sostanza, portato avanti una riforma di cui si è parlato anche recentemente, prima dello scorso conclave. "Nelle Congregazioni prima del conclave – ha ricordato Bergoglio – la richiesta di una riforma" è stata "sempre viva e presente".

E adesso a Socci chi glielo va a dire?