L'Inter si fa rimontare da una Fiorentina che pensava alla Coppa Italia e Spalletti dà colpa all'arbitro
Ormai è appurato. Neppure il Var riesce a fare sempre chiarezza sugli episodi di una partita. Questa volta, a finire al centro delle polemiche è l'incontro tra Fiorentina e Inter per il fallo da rigore fischiato contro l'Inter a due minuti dalla fine... più precisamente al quinto minuto di recupero dei sette concessi dall'arbitro Rosario Abisso.
"Si vedeva anche dalla panchina, eravamo sicuri non fosse fallo di mano - è il commento inviperito di Luciano Spalletti al termine della gara. - L'abbiamo visto tutti, anche dalla panchina sul monitor dell'arbitro. Eravamo in dieci a vederlo. È petto netto, Danilo [D'Ambrosio, ndr] non la sfiora minimamente con il braccio. Quando all'andata ci hanno dato rigore si è parlato di due polpastrelli, c'è un condizionamento continuo e qualcuno si è fatto condizionare. È davanti agli occhi di tutti".
Quello che però tutti si rifiutano di vedere è che da una diversa angolazione, il pallone sembra essere deviato anche dal braccio sinistro, non attaccato al tronco, di D'Ambrosio che, contemporaneamente, fa con il corpo un movimento verso la palla, impedendo che questa finisca ad un avversario.
Tutti parlano di errore inconcepibile dell'arbitro palermitano, ma in realtà le possibilità che il rigore potesse o meno essere concesso sono al 50%. L'arbitro, dopo aver rivisto le immagini che il Var gli aveva messo a disposizione, ha confermato il rigore che aveva assegnato fin da subito.
Ma c'è di più. Gli attentissimi giornalisti, forse leggermente tifosi dell'Inter o forse solo attenti a compiacere ascoltatori o lettori che ritengono più numerosi, hanno anche fatto notare che il rigore a fine gara è scaturito da un'azione in cui Chiesa avrebbe fatto un fallo su un calciatore dell'Inter, probabilmente Skriniar.
Il gesto di Chiesa è indiscutibilmente evidente e, in teoria, assimilabile pure ad un fallo. Ennesima ingiustizia? Parrebbe di sì, ma solo se i distrattissimi giornalisti nerazzurri avessero avuto la compiacenza di rammentarsi che nel primo tempo, sul risultato di 1-1, lo stesso Skriniar aveva compiuto lo stesso gesto (oppure fallo) proprio su Chiesa, ma in area di rigore. In quel caso, nessuno si è sentito in dovere di evidenziare il fallo e di dolersene perché non visto dall'arbitro e non segnalato dal Var. Curioso.
Ci sarebbe anche un gol annullato alla Fiorentina per un fallo precedente di Muriel su D'Ambrosio. Un fallo evidente dovuto ad un intervento tardivo del colombiano che colpisce la gamba dell'interista. Con quell'intervento, D'Ambrosio, prima di subire il fallo, aveva passato involontariamente la palla a Biraghi, che aveva segnato. In quel caso, però, nessuno ha notato la sequenza temporale di come l'azione si è svolta, definendo sacrosanta la decisione dell'arbitro.
Curioso però che il signor Abisso, sempre con l'aiuto del Var, avesse in precedenza ritenuto ininfluente un evidente fallo subito dal viola Edimilson, che veniva spinto da un gomito dell'interista Vecino mentre era in aria e indotto così a toccare con un braccio la palla, con conseguente rigore a favore dell'Inter. In quel caso, gli ottimi giornalisti interisti - come l'ottimo allenatore Spalletti - hanno ritenuto la spinta (fallosa) precedente al tocco di mano ininfluente... se non addirittura dovuta.
In questo caso Abisso avrebbe fatto ciò che era dovuto... sempre secondo l'Inter e i suoi ottimi giornalisti.
Poiché l'Inter era in vantaggio per 3-1, soprattutto perché Pioli aveva deciso di risparmiare Muriel per la semifinale di Coppa Italia di mercoledì prossimo, il 3-3 finale è sembrato scandaloso, un'ingiustizia pazzesca... da attribuire all'arbitro. Ed in tal senso Spalletti, assurdamente "spalleggiato" dalla stampa amica, ha cercato così di spiegare il risultato.
Tutti, però, si dimenticano che la partita è cambiata dopo l'ingresso in campo del colombiano Muriel che, grazie ad un gol su punizione che da solo meriterebbe un poema per esaltarne la bellezza, ha portato i viola ad una costante pressione, mettendo in luce tutti i limiti dell'Inter.
A Spalletti conviene far credere che il risultato sia stato condizionato dall'arbitro, perché questo lo solleva dalle sue responsabilità e gli permette di far credere ai giocatori della sua squadra di essere dei campioni veri e non di cartone, come invece sarebbe lecito presumere.
E tale timore lo ha implicitamente confessato lo stesso allenatore dell'Inter con queste parole: "In queste situazioni è il morale che ti rimane addosso. Fatichi e gli episodi ti vanno contro. Sarebbe stato un risultato importante anche ai fini della classifica. Dobbiamo mettere davanti la prestazione, contro una Fiorentina che sta attraversando un ottimo momento. Abbiamo fatto una gara di livello, anche sotto l'aspetto della personalità. La strada è giusta, dobbiamo solo rimettere a posto il morale dei nostri ragazzi, perché queste situazioni mettono peso nella testa dei calciatori facendo sviluppare meglio o peggio le partite. Dovremo ripresentarci venerdì a Cagliari con lo stesso entusiasmo addosso".