"Il MoVimento 5 Stelle ha sempre messo al centro i temi e gli obiettivi. Sempre. Lo abbiamo fatto quando eravamo all'opposizione, lo abbiamo fatto al governo. Lo abbiamo fatto anche nel corso delle ultime consultazioni, senza imporre nomi, né trattando per qualche poltrona. Ora, grazie all'intuizione, alla tenacia e alla visione di Beppe Grillo, e grazie all'impegno comune siamo riusciti a dotare il Paese di un Ministero per la Transizione Ecologica. Un ministero che includerà nella sfera ambientale tutte le competenze relative all'energia attualmente soggette agli altri ministeri. E fin da subito abbiamo chiesto che questo ministero venisse guidato da una personalità di altissimo livello, qual è Roberto Cingolani. È un risultato importante, per il Paese intero. Un risultato che proietta la nostra comunità nazionale anni luce in avanti, trasferendo tutte le politiche energetiche sotto la direzione delle politiche ambientali.Alle Infrastrutture e Trasporti, inoltre, arriva un'altra figura di altissimo livello, il portavoce dell'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile Enrico Giovannini, che accompagnerà Roberto Cingolani in questo fondamentale percorso. Ma la transizione ecologica non passa soltanto dall'energia, dall'ambiente, dai trasporti e dalle infrastrutture. Passa anche da una gestione intelligente delle politiche agricole, adesso affidate al nostro Stefano Patuanelli.Questo sarà l'asse portante del governo nascente. Il futuro del nostro Paese passa da queste politiche, le vere sfide che ci permetteranno di consegnare alle generazioni future un mondo migliore. Ed è a questo, soltanto a questo, che dobbiamo guardare oggi".

Questo è quanto dichiarava venerdì il capo politico 5 Stelle, Vito Claudio Crimi, per commentare la squadra di Governo annunciata da Draghi.

Sfidando ipocrisia e sbadataggine, Vito Crimi si è esaltato per un ministero creato grazie "all'intuizione, alla tenacia e alla visione di Beppe Grillo" che però non interesserà nessun "grillino", ma addirittura un ben noto renziano di cui i 5 Stelle avrebbero chiesto - vuol fra credere Crimi - la nomina. 

Un particolare di non poco conto visto che, in teoria, tutti gli investimenti dovranno passare al vaglio di quel ministero, a partire dai fondi del Recovery Plan.

A proposito, ma quali ministeri potranno essere realmente coinvolti nella gestione dei soldi dell'Ue?

Quello per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione, affidato al tecnico in quota Confindustria  Vittorio Colao

Quello dell’Economia e delle Finanze, affidato al tecnico in quota Abi Daniele Franco.

Quello dello Sviluppo Economico, che dai 5 Stelle è passato al leghista (amico di Draghi) Giancarlo Giorgetti, che rappresenta la Lega Nord del lombardo-veneto e non quella italiana di Salvini Premier.

Quello delle Infrastrutture e dei Trasporti assegnato a Enrico Giovannini, un tecnico che dovrebbe essere di area dem (ma dal lato Margherita)

E infine quello (in punta di diritto inesistente) della Transizione ecologica, che però si legge Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare, affidato al renzianissimo Roberto Cingolani, noto frequentatore della Leopolda e sempre presente (basta ricercare il suo nome nella pagina FB di Renzi) come riferimento cardine nelle dichiarazioni del fondatore di Italia Viva... anche nella lettera inviata a Giuseppe Conte a metà dello scorso dicembre per criticarlo sul Recovery Plan:

"Il mondo corre: noi abbiamo bisogno di una visione come quella espressa da Cingolani, non da una gestione che si perde in mille rivoli e uffici separati. Nel testo che abbiamo letto, invece, il disegno di Cingolani è annacquato e spezzettato, privo di quella unità di fondo indispensabile per una corretta execution [è scritto proprio così, ndr]".

Ma come... il ministero cardine del nuovo governo va ad un renziano e i 5 Stelle fanno festa? 

Mica tutti! Ecco quello che la "dibattistiana" Barbara Lezzi ha scritto al capo politico Crimi:

"Questa mattina ho inviato, insieme ad alcuni colleghi, una mail al Capo Politico, al Comitato di garanzia e al Garante del M5S per segnalare che la previsione del quesito posta nella consultazione dell'11 febbraio 2021 non ha trovato riscontro nella formazione del nuovo Governo. Non c'è il super-ministero che avrebbe dovuto prevedere la fusione tra il Ministero dello Sviluppo economico e il Ministero dell'Ambiente oggetto del quesito. Chiediamo che venga immediatamente indetta nuova consultazione con un quesito in cui sia chiara l'effettiva portata del ministero e che riporti la composizione del Governo. E' evidente che, in assenza di riscontro, al fine di rispettare la maggioranza degli iscritti che hanno espresso altra indicazione, il voto alla fiducia deve essere NO. P.S. Gentile Capo Politico, in qualsiasi altro Paese e in qualsiasi altra forza politica, lei avrebbe tratto le più onorevoli conseguenze anziché minacciare espulsioni. Di seguito il testo della mail che può essere inviata da tutti gli eletti, ad ogni livello, del M5S".

Al Capo Politico del M5S   [email protected]
Al Comitato di Garanzia del M5S [email protected]
All’Associazione Rousseau [email protected]
Al garante del M5S Beppe Grillo


Roma, 13 febbraio 2021

In riferimento alla consultazione sulla piattaforma Rousseau dello scorso 11 febbraio, segnaliamo che la previsione indicata dal quesito non è stata soddisfatta dalla formazione del Governo indicata dal Presidente Draghi, di seguito esplicitiamo le ragioni della contestazione.

Nel post pubblicato da Beppe Grillo in data 6 febbraio 2021 si elencano dieci proposte, le prime due sono riferite alla transizione ecologica. 

La prima recita: 
Fondere in un MINISTERO PER LA TRANSIZIONE ECOLOGICA gli attuali ministeri dell’ambiente e dello sviluppo economico. Come hanno fatto Francia e Spagna, e altri Paesi. Nominare ministra/o una persona di alto profilo scientifico e di visioni.

La seconda recita:
Dare la competenza della politica energetica al nuovo MINISTERO PER LA TRANSIZIONE ECOLOGICA o almeno all’eventuale superstite Ministero dell’ambiente. Come è in Francia, Svizzera e altri paesi.

Il quesito proposto agli iscritti del Movimento 5 Stelle è stato formulato prendendo in riferimento la prima proposta come si evince dal testo di seguito riportato.

"Sei d'accordo che il MoVimento sostenga un governo tecnico-politico: che preveda un super-Ministero della Transizione Ecologica e che difenda i principali risultati raggiunti dal MoVimento, con le altre forze politiche indicate dal presidente incaricato Mario Draghi?".

Alla luce di questi elementi, l’indicazione di voto del gruppo parlamentare è di sfiducia al nuovo Governo in quanto non attinente con la volontà degli iscritti. 

Per modificare l’orientamento di voto, è necessaria nuova consultazione ed il quesito non dovrà più prevedere il super-ministero ma l’opzione n. 2 delle proposte di Beppe Grillo e dovrà indicare il perimetro della maggioranza, ormai noto, che consiste nella presenza di Lega, Forza Italia, Partito Democratico, LEU, Italia Via e Movimento 5 Stelle.  

In attesa di rapido riscontro...


Per ora il riscontro non è arrivato, né da Crimi, che si perde nei ringraziamenti all'ex premier Conte, né da Beppe Grillo, che si perde in un confuso e assurdo parallelismo con i ragazzi del '99, gli allora diciottenni mandati al massacro dall'Italia alla fine della I guerra mondiale...