Scintille... politiche, nella giornata di sabato alla 35.a edizione del Salone del Libro in svolgimento a Torino. Cosa è accaduto? Lo racconta Nicola Lagioia - scrittore, conduttore radiofonico e direttore del Salone del libro - dal suo profilo social:

"La Regione Piemonte ha uno spazio, al Salone, dove gestisce la propria programmazione in autonomia. In questo spazio la Regione ha invitato a presentare il suo libro la ministra per la famiglia Eugenia Maria Roccella.Davanti allo stand della Regione è allora cominciata una contestazione alla ministra. Sono stato chiamato a intervenire sul palco. Me lo hanno chiesto alcuni funzionari della Regione.Quello che ho detto è molto semplice. Ho detto che in democrazia le contestazioni sono legittime purché non violente. E ho poi invitato chi contestava a dialogare con il ministro, muovendole in modo anche duro critiche a cui avrebbe potuto rispondere. Il gioco democratico tra cittadini e potere è fatto anche di dure critiche. Mi sembrava che i contestatori non accettassero questo tipo di invito (anche qui: chi contesta, purché in modo non violento, decide come contestare).A quel punto, colpo di scena: una deputata di Fratelli d'Italia, Augusta Montaruli (dunque stiamo parlando di istituzioni), la quale evidentemente pretendeva che dicessi quello che voleva lei, ha cominciato ad aggredirmi verbalmente con una furia e una violenza verbale abbastanza sconcertanti: "Vergogna! Vergogna!"A quel punto, pieno di imbarazzo per lei, sono sceso da un palco dove tra un po' dovevo evitare che la deputata mi si scagliasse addosso.Leggo dai giornali on line di essere stato attaccato anche dalla ministra, oltre che dalla deputata di Fratelli d'Italia".
Chi protestava? Gli attivisti del "movimento di disobbedienza civile nonviolenta contro il caos climatico e la sesta estinzione di massa" di Extinction Rebellion Torino: 

"Interrotto l'incontro con la Ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella, al Salone del Libro di Torino. Mentre in Emilia Romagna si contano ancora i morti e i dispersi, i ministri del governo italiano, da giorni, presiedono gli spazi di uno degli eventi culturali più importanti d'Italia.Oggi era il turno della Roccella, ministra che ha più volte dichiarato che "purtroppo l'aborto è un diritto delle donne". E questo accade qui, nella regione in cui un medico su due si rivela obiettore di coscienza. All'esterno del Salone, striscioni e sit-in vicino gli ingressi per denunciare anche i due main partner di questa edizione: Intesa Sanpaolo e Esselunga.In un'Italia piegata da alluvioni e siccità, diversi movimenti di Torino scendono oggi in piazza per difendere il diritto ad un futuro vivibile e all'autodeterminazione dei propri corpi, di fronte ad un governo che sta facendo di tutto per calpestarli".
Insieme a Extinction Rebellion Torino, vi erano anche rappresentanti, di Torino, della "Community" di "Non Una di Meno":

"Siamo al salone del libro nel padiglione della Regione Piemonte per contestare la ministra Roccella che dichiara che "purtroppo " l'aborto è un diritto delle donne. La ministra è la perfetta invitata della Regione che stanzia 1 milione di euro (!) a favore delle associazioni antiabortiste mentre giorno dopo giorno procede allo smantellamento della sanità pubblica e del welfare universale.Noi da qui non ce ne andiamo, finché la ministra Roccella non andrà via e con XR e fridays for future abbiamo invitato il coordinamento Torino pride a fare la presentazione nel presidio. Continuano le iniziative di protesta anche all'esterno del Salone.Attraverso lo specchio...speriamo di non vedere più certe facce nemiche delle donne, delle soggettività LGBTQIA+ e del nostro Pianeta!"

Dopo la contestazione, immancabile, è intervenuta la Digos che ha identificato e denunciato una ventina di attivisti...ma non la ministra Roccella, l'onorevole Montaruli e i rappresentanti della regione Piemonte.

La replica di Roccella, una carriera politica che da femminista pannelliana l'ha portata ad essere un convinta anti-abortista (post) fascista iscritta a FdI (quando si dice la coerenza...), probabilmente dopo una pausa di meditazione con la recita di un rosario e un pensiero alla sindone:

"Capisco che Lagioia sia uno scrittore, ma costruire una narrazione fantasy sulla realtà mi sembra un po' eccessivo. ... Di fronte a un'aggressione subita e al mio invito al dialogo rivolto ai contestatori, il direttore del Salone non solo non trova il modo di dire che è poco democratico impedire agli altri di parlare, ma addirittura attacca coloro ai quali è stato impedito di esprimersi. No comment".

Dato che l'evento è di carattere culturale, ha pensato bene di intervenire il ministro dell'anti-Cultura o, se si preferisce, l'anti-ministro della Cultura, il camerata tutto d'un pezzo, Gennarino Sangiuliano:

"È inaccettabile e gravissimo quanto avvenuto oggi al Salone del Libro di Torino nei confronti del Ministro Eugenia Roccella", ha detto Gennarino. "Non permettere ad un autore, chiunque esso sia, di poter presentare liberamente il suo libro ed esprimere il proprio pensiero perché bloccato da un gruppo di violenti, è un atto antidemocratico e illiberale, nonché un precedente pericoloso per il libero dibattito delle idee. Non è silenziando chi la pensa in maniera diversa dalla nostra che si possono affermare le proprie idee. Al Ministro Roccella va tutta la mia vicinanza e solidarietà, nella speranza che questi atti di intolleranza non si ripetano più". 

A sprezzo del ridicolo come al solito, anche il camerata Mollicone Federico (presente!), presidente della Commissione Cultura, ha pensato bene di esprimere una propria opinione sull'accaduto:

"Solidarietà al ministro Roccella. Ancora una volta questi movimenti manifestano il corto circuito del politicamente corretto difendendo la mercificazione dell'utero. È inaccettabile, rappresenta un atto contro la democrazia e il diritto alla manifestazione del pensiero".

E sul fronte opposto? Ci ha pensato la 5 Stelle Chiara Appendino, ex sindaca di Torino, a replicare:  

"La protesta non violenta è sempre legittima. Giustamente, Nicola Lagioia è intervenuto per garantire alla ministra Roccella il suo diritto di parola, ma vedere una parlamentare come Augusta Montaruli inveire violentemente contro il direttore del Salone del Libro è grave e inaccettabile. Chieda scusa". 

Al momento non lo ha fatto.