Ricordate l'inchiesta dell'ottobre del 2021 di Fanpage rilanciata dalla trasmissione televisiva Piazza Pulita di Corrado Formigli, che mostrava un giornalista infiltrato durante riunioni elettorali di Fratelli d'Italia, per denunciare attiguità con ambienti dell'estrema destra e la presenza di fondi neri per finanziare la campagna elettorale? 

Ebbene secondo le conclusioni della procura di Milano che aveva aperto un fascicolo che vedeva coinvolte otto persone, tra cui il capo delegazione di Fratelli d'Italia al Parlamento europeo Carlo Fidanza, autosospesosi dopo quei fatti, si tratterrebbe di supposizioni senza alcun fondamento di verità o prove ritenute valide per proseguire nelle indagini.

Non sono emersi elementi in grado di confermare quanto emerso dai video», così il pm Polizzi, che ha coordinato le indagini nate dall'inchiesta di Fanpage su un presunto giro di fondi illeciti a Fratelli d'Italia e riciclaggio.

All'esito degli accertamenti, bisogna concludere nel senso dell'insussistenza delle ipotesi di reato formulate perché dalle indagini svolte non sono emersi elementi in grado di confermare quanto emerso dai video».

Si chiude così, per la Procura di Milano, l'inchiesta «Lobby nera» per il deputato che guida Fratelli d'Italia al Parlamento europeo, Carlo Fidanza, e altre sette persone, tra cui il «barone nero» Roberto Jonghi Lavarini. Secondo il pm Giovanni Polizzi, che ha chiesto l'archiviazione dell'inchiesta aperta nell'autunno 2021 per finanziamento illecito ai partiti e riciclaggio, «non sono emersi riscontri convergenti e concludenti per sostenere l'accusa in giudizio».

Non ho mai dubitato che sarebbe finita così, ma oggi finalmente riemergo a testa alta da quella vergognosa montagna di fango mediatico», così l'eurodeputato Carlo Fidanza alla notizia dell'archiviazione chiesta dalla Procura di Milano. «Grazie a chi mi è stato vicino e mi ha sopportato in questi lunghi quindici mesi sottolinea -, grazie a voi che non avete mai smesso di sostenermi. E grazie anche a chi credeva di affossarmi e invece mi ha reso un uomo più forte e consapevole. Tornerà utile per proseguire la buona battaglia».

E certo il colpo per Fidanza, che era stato sconfitto per pochi voti a Viterbo nel 2004 nella corsa per la presidenza di azione Giovani proprio dall'attuale premier Giorgia Meloni, è stato durissimo, non solo dal punto di vista umano, dal momento che in oltre vent'anni di militanza politica mai era stato sfiorato da nessun sospetto o accuse di comportamenti illeciti o solo sconvenienti, ma anche da quello politico.

E' facilmente immaginabile che considerando la stima che la premier da sempre nutre per lui, in assenza di questa inchiesta per lui ci sarebbe stato un posto nell'esecutivo formato dopo le elezioni del 25 settembre. l pm di Milano Giovanni Polizzi scrive che all'esito degli accertamenti "bisogna concludere nel senso dell'insussistenza delle ipotesi di reato formulate perché dalle indagini svolte non sono emersi elementi in grado di confermare quanto emerso dai video".

Ecco allora che ancora una volta una inchiesta che ha gettato fango su un politico si chiude dopo diversi mesi con un nulla di fatto giudiziario.

Singolare che poi l'inchiesta di Fanpage sia stata mandata in onda proprio alla vigilia dell'importante appuntamento elettorale per le amministrative a Milano e Roma. Chissà se Fanpage o Piazza Pulita avranno la decenza adesso di dare lo stesso risalto all'archiviazione di quello dato ad una inchiesta che, come dimostrato dalla Procura, era costruita sul nulla.