Passate le elezioni europee, l'Istat ha rivisto la stima preliminare del Pil diffusa a fine aprile 2019, quando il Prodotto interno lordo era dato in aumento dello 0,2% in termini congiunturali (rispetto al trimestre precedente) e dello 0,1% a livello tendenziale (rispetto allo stesso periodo del 2018).

Dopo un mese dalla diffusione di quei dati e curiosamente dopo che si sono tenute le elezioni europee, l'Istat ha ribaltato la stima pubblicata in precedenza, dicendo che i dati, quelli reali, sono altri.

Quindi nel primo trimestre del 2019 il Pil è in aumento dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, mentre è calato dello 0,1% rispetto allo stesso trimestre del 2018: l'ultima variazione tendenziale negativa risaliva al IV trimestre del 2013, quando il Pil scese dello 0,8%.

E la proiezione sul 2019? Per l'Istat, adesso, è pari allo zero, che equivale a stagnazione.

E gli altri Paesi che cosa fanno? In termini congiunturali il Pil è aumentato dello 0,8% negli Stati Uniti, dello 0,4% in Germania e dello 0,3% in Francia, mentre in termini tendenziali, l'aumento in Usa è del 3,2%, dello 0,7% in Germania e dell'1,2% in Francia.

Nel complesso dell'area Euro il Pil è aumentato dello 0,4% rispetto al trimestre precedente e dell'1,2% rispetto allo stesso periodo del 2018.

Nessun commento, per ora, sui profili social degli esponenti dell'allegra brigata del cambiamento, escludendo il capo del Governo in pectore, Matteo Salvini, che continua la sua crociata pro flat tax, sempre però dimenticandosi di spiegare come finanziarla.

Nel frattempo lo spread ha oltrepassato quota 290.