Economia

L'occupazione cresce. I dati Istat sul mercato del lavoro nel II trimestre smentiscono quelli pubblicati dal ministero del Lavoro

L'Istat, questa mattina, ha pubblicato il rapporto sull'andamento del mercato del lavoro relativo al secondo trimestre del 2016.

La cosa che sorprende è che, rispetto ai dati pubblicati dal ministero del lavoro, i dati Istat disegnano un quadro del tutto diverso con valutazioni che appaiono in controtendenza.

Questo è quanto dichiara l'Istat in relazione al mercato del lavoro per il periodo aprile-giugno 2016: «Dal lato delle misure dell’offerta di lavoro, nel secondo trimestre del 2016 l’occupazione complessiva cresce in modo sostenuto rispetto al trimestre precedente (+0,8%, 189 mila), con una dinamica positiva che, con diversa intensità, riguarda tutte le tipologie: i dipendenti a tempo indeterminato (+0,3%), quelli a termine (+3,2%) e gli indipendenti (+1,2%). [...]

Le dinamiche tendenziali manifestatesi tra il secondo trimestre del 2016 e lo stesso periodo dell’anno precedente corrispondono a una crescita complessiva di 439 mila occupati su base annua; un aspetto rilevante dell’espansione occupazionale è dato dalla significativa crescita degli occupati giovani di 15-34 anni (+223 mila su basa annua) che si affianca al perdurante incremento degli over 50.

La crescita è più accentuata per i dipendenti, sia a tempo indeterminato (+308 mila) sia a termine (+72 mila), ma torna ad interessare anche il lavoro indipendente, esclusivamente tra gli autonomi senza dipendenti. L’incremento è consistente sia per il tempo pieno sia per il lavoro a tempo parziale, soprattutto quello di tipo volontario. La crescita è sensibile anche per la componente femminile (+180 mila) concentrata soprattutto nel Nord del Paese.»

In relazione a quanto pubblicato in precedenza dall'Istat, i dati sono congruenti se raffronti con quelli del I trimestre dell'anno in corso. Un peggioramento dell'occupazione nel 2016 si è iniziato a registrare dal mese di giugno. Quello che invece non è ancora chiaro è come questi dati possano esser paragonati a quelli del ministero del Lavoro pubblicati qualche giorno fa.

Infatti, il rapporto del ministero del Lavoro inizia in questo modo:  «Nel II trimestre del 2016 si registra un calo del numero di attivazioni rispetto allo stesso periodo del 2015 pari a  -12,1%.» E nel testo del ministero si legge anche che  «nel secondo trimestre del 2016 sono stati attivati 2.454.757 contratti di lavoro dipendente e parasubordinato. Rispetto allo stesso trimestre del 2015 il volume di avviamenti registra una riduzione del -12,1% ovvero 337.464 unità in meno.»
In pratica, solo i contratti in apprendistato risultavano in aumento. Tutti gli altri in diminuzione.

In attesa di dichiarazioni e valutazioni che possano spiegare queste differenze, si registra nel frattempo l'entusiamo del presidente del Copnsiglio Matteo Renzi espresso in un tweet: «Dati ufficiali ISTAT di oggi. Nel II trimestre 2016 più 189mila posti di lavoro. Da inizio nostro governo: più 585mila. Il #JobsAct funziona».


Per dovere di cronaca, il presidente del Consiglio, al contrario, non aveva commentato in alcun modo i dati sul lavoro pubblicati dal suo ministero.

Autore Marzio Bimbi
Categoria Economia
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