Nei primi due mesi del 2025, le autorizzazioni ai nuovi investimenti della Zes unica sono state piu del doppio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Sono state infatti 130 le richieste che sommate a quelle rilasciate nel 2024 si arriva alla cifra di 550 autorizzazioni per un controvalore di oltre 10 miliardi di euro, meta dei quali coperti dal credito di imposta.  Insomma la scelta operata da Raffaele Fitto un anno fa di istituire una zona unica speciale per tutto il mezzogiorno sembra pagare, soprattutto da Agosto, quando alla guida della struttura è arrivato l'avvocato campano Giusy Romano. 

Da quanto risulta dai dati la spinta maggiore agli investimenti continua ad arrivare anche nel 2025 da Campania e Puglia, anche se nelle ultime settimane si nota una impennata delle richiesta anche dalla Sicilia. I settori coinvolti vanno dall'aerospazio, al turismo, ed è interessante notare come anche chi ha appena ottenuta il via libera, è pronto a presentare una seconda richiesta. 

Il governo ha già fatto sapere che, dopo avere aumentato la dotazione di 1,6 miliardi di euro. portando il totale delle somme disponibili ad oltre 3 miliardi, sarà possibile attingere anche dai fondi di coesione, che per l'80% circa sono destinati al mezzogiorno.

Nel 2024, i miliardi di euro di investimenti contabilizzati sono stati 7, di cui 2,5 mediante il meccanismo del credito d’imposta. Le autorizzazioni concesse sono 415, 300 soltanto da agosto, e i numeri potrebbero anche continuare a salire da qui a fine anno, grazie alle procedure molto veloci e semplici di ricezione dei fondi. E il governo continua a credere, e tanto, nel Mezzogiorno: oltre ad aver riconfermato le misure di sgravi fiscali per chi assume a tempo indeterminato al Sud, l’esecutivo ha alzato i fondi riservati al credito d’imposta, nell’ambito della Zes unica, per chi vuole nelle otto Regioni coinvolte. Attraverso la legge di Bilancio, le risorse passeranno da 1,5 miliardi a 2,2 miliardi di euro. E ancora milioni di euro arrivati grazie al Pnrr e già spesi in cantieri per dei miglioramenti alle infrastrutture stradali e ferroviarie. Così il Sud è diventato la locomotiva d’Italia.

Il nuovo Piano Strategico, creato da Fitto,  individua sette filiere produttive strategiche, identificate come pilastri per lo sviluppo economico del Mezzogiorno. Queste filiere rappresentano settori ad alto potenziale di crescita e mirano a rilanciare le aree industriali attraverso innovazione, sostenibilità e internazionalizzazione.

I 9 settori del Piano sono : Navale e Cantieristica: produzione e manutenzione navale con focus sulle tecnologie innovative e sostenibili. Turismo: valorizzazione del patrimonio culturale, paesaggistico e del turismo di lusso. Aerospazio: tecnologie avanzate per la ricerca e la produzione di componenti aerospaziali. Agroalimentare: eccellenze enogastronomiche e innovazioni nella trasformazione dei prodotti.
Elettronica e ICT: digitalizzazione e sviluppo di infrastrutture tecnologiche. Chimica e Farmaceutica: produzione di principi attivi e biotecnologie Made in Italy di qualità: i prodotti di altissimo valore. Automotive: mobilità sostenibile e infrastrutture per veicoli elettrici. Ferroviario: i collegamenti strategici per economia e società
Queste filiere sono state selezionate sulla base di criteri di competitività, potenziale di crescita e rilevanza per l'economia nazionale ed europea.