Il ministro della Difesa russo Sergey Shoigu questo mercoledì ha fatto sapere di aver comunicato al responsabile delle forze armate in Ucraina, Sergey Surovikin, l'ordine di ritiro delle truppe dalla città di Kherson, precisando che la nuova linea del fronte sarà creata sulla sponda opposta del Dnipro, il fiume che costeggia il confine meridionale della città.

La difesa lungo la sponda orientale del Dnipro è l'opzione più conveniente, ha detto Surovikin.

"Se il regime di Kiev dovesse ricorrere a un maggiore scarico d'acqua dai bacini idrici o a un più potente attacco missilistico alla diga di Kakhovka, ciò creerebbe un flusso d'acqua tale da inondare vaste aree causando vittime tra i civili. Anche a causa di queste possibilità, è opportuno organizzare la difesa lungo il fiume Dnipro", ha detto il Surovikin.

Sempre mercoledì la portavoce del ministro degli esteri Lavrov, Maria Zakharova, ha dichiarato che la Russia non si è mai rifiutata di condurre negoziati con l'Ucraina ed è ancora pronta a farlo tenendo conto della situazione sul campo.

"Siamo ancora aperti ai negoziati. Non abbiamo mai rifiutato di averli. Siamo pronti a negoziare, ovviamente, tenendo conto delle realtà che stanno emergendo in questo momento", ha affermato.

Zakharova ha poi criticato Berlino per aver fornito armi all'Ucraina, invece di spingere Kiev verso i negoziati:

"Invece di usare la sua influenza sul regime di Kiev, la parte tedesca, contrariamente alle proprie leggi e regolamenti che vietano l'esportazione di armi letali nelle regioni in crisi e nelle zone di conflitto armato, continua a rafforzare i muscoli militari del regime di Kiev con vari sistemi d'arma, incoraggiandola così a continuare le ostilità ad ogni costo".