Kelly Reichardt, autrice raffinata e indipendente, ha consolidato il suo stile minimalista con film acclamati come First Cow (2019) e Showing Up (2022), caratterizzati da una narrazione essenziale, attenzione ai dettagli e storie intime ai margini della società.
Con The Mastermind (in uscita quest'anno) la regista sembra esplorare un genere più strutturato come l'heist movie, ma senza rinunciare alla sua cifra stilistica. Il film potrebbe trasformare il classico racconto di rapina in un'esplorazione psicologica e sociale, mantenendo il suo approccio contemplativo. Con Josh O’Connor nel ruolo principale, potrebbe rivelarsi una delle opere più ambiziose della sua carriera.
TRAMA: James Mooney, un uomo intrappolato in un'epoca di sconvolgimenti, orchestra un audace furto d'arte, un colpo che si staglia sullo sfondo di un'America in tumulto. La guerra del Vietnam, con le sue ombre di disillusione e protesta, getta un'eco cupa sulla nazione, mentre il movimento di liberazione delle donne, con la sua energia dirompente, scuote le fondamenta della società.
Mooney, un maestro dell'inganno, si muove in questo scenario in ebollizione, dove le certezze vacillano e le convenzioni vengono messe in discussione. Il suo furto non è solo un atto criminale, ma una sfida alle dinamiche sociali e politiche in evoluzione. Deve destreggiarsi tra le maglie di un mondo che cambia, dove le alleanze sono fluide e i pericoli si annidano nell'ombra.