Ieri, la Ocean Viking dava notizia di aver salvato nella notte, a 30 miglia nautiche dalle coste della Libia, 92 persone stipate a bordo di un gommone. Tra le persone, alcune in stato di ipotermia, anche 4 donne incinte e bambini.
32 sono i minori non accompagnati, di cui 10 hanno meno di 15 anni. Tra le persone tratte in salvo anche un bambino di soli 6 mesi.
Nel corso della notte odierna, Alarm Phone è stata contattata da 59 persone in pericolo, in fuga dalla Libia.
La Ocean Viking ha raccolto la richiesta di aiuto e si è messa alla ricerca dell'imbarcazione in difficoltà, individuata alle 4 del mattino a 26 miglia nautiche dalla Libia e risultata essere una piccola barca in legno. I naufraghi sono stati tutti tratti in salvo.
Sono adesso 151 i naufraghi a bordo della Ocean Viking.
Stamani, inoltre, la nave Alan Kurdi della ong Sea Eye ha salvato 64 persone a 45 miglia nautiche da Sabrata, nonostante una vedetta libica, la Fezzan, abbia tentato di impedire l'operazione di soccorso.
Pertanto, in totale, sono 215 i migranti salvati in mare in poco più di 24 ore.
In relazione alle "fake news" sul cosiddetto "pull factor" di cui la retorica sovranista incolpa le navi delle ong, di seguito il tweet di Matteo Villa, ricercatore Ispi...
⛔️🇮🇹 Oggi, #25gennaio 2020, è un giorno speciale. Era dal 2017 che le Ong non stavano 31 giorni consecutivi davanti alla Libia.
— Matteo Villa (@emmevilla) January 25, 2020
Siamo stati invasi? Vediamo.
24 giorni senza alcuna partenza. Partenze medie in linea con il periodo invernale.
Conclusione: 100% Ong. 0% pull factor. pic.twitter.com/7bgPFATCWq