Il fenomeno dell’occupazione abusiva degli immobili è divenuto di anno in anno una vera piaga sociale, poiché determina circostanze assurde, dove il proprietario non riesce a rientrare in possesso dell’immobile ed è chiamato a pagare le tasse ed altri oneri sul bene spossessato. La condotta perpetrata indifferentemente nelle città metropolitane e in centri urbani anche di minori dimensioni, vede colpiti alloggi di proprietà di privati, di Comuni o di enti gestori. L’occupazione abusiva è diventata una vera e propria piaga sociale, determinando conflitti sociali e situazioni di illegalità diffusa.

La cronaca degli ultimi anni ha portato all’attenzione pubblica molte storie di persone, anche anziane, che dopo essersi allontanate provvisoriamente dalle proprie abitazioni, non hanno più potuto entrare per la presenza di occupanti abusivi. Catania, una delle megalopoli del Sud Italia, soffre particolarmente di siffatta problematica a tal punto che la reazione dei proprietari “sfrattati” è sfociata in una manifestazione, organizzata da Giuliano Castorina, coordinatore del comitato “Ridateci casa nostra!”:

“Il 26 giugno siamo arrivati oltre le 19:00 in via D’Amico n°117. Nessuna offesa alle persone o al bed & breakfast “Sweet dreams”, dove abbiamo tenuto i nervi saldi e raccontato al vicinato un po’ la storia. – sottolinea Castorina – Ero autorizzato solo a parlare secondo le disposizioni dei Carabinieri a discapito dell’art.17 della Costituzione, concernente la libertà di riunione, dell’articolo 21 sulla libertà di manifestazione e di parola; ma non abbiamo opposto resistenza e uscivamo i documenti da subito, senza farci richiamare più di tanto. Uno di noi è stato anche portato via; però tengo a precisare che alla fine abbiamo capito era per notifiche proprie. Appena arrivati e finito di appendere gli striscioni, è arrivato un impressionante è immotivato schieramento di forze: circa 4 volanti di Carabinieri, che ci invitavano già a rimuovere alcuni striscioni. Solo loro hanno avuto il tempo di fare foto, noi neanche quello di salutarci.

Abbiamo insistito affinché si verificasse chi ci fosse dentro casa mia e abbiamo fatto vedere autorizzazioni e recesso anticipato e distacco contratto di locazione con esso. Li informavamo anche del distacco dell’erogazione elettrica, perché per me non è corretto che una persona fruisce della corrente e fa pagare una altra persona residente, che non può neanche accedere all’abitazione, malgrado non vi sia scritto che questo può essere impedito nel contratto firmato anche le parti e vi è pure la possibilità di recedere. Ovviamente pensavo che, quando subivo minacce e componevo il 113, non è mai venuta una volante: chissà cosa avranno aggiunto, con chi si saranno sentiti per farli venire fin da subito, senza motivo!

Sono molto deluso e stranito di tutto ciò, ho pure pensato che se non c’è soluzione, devono restare impuniti a qualsiasi cosa e morosi su tutto, di vendere l’immobile, malgrado i sacrifici miei e della mia famiglia di anni e anni di lavoro, centinaia di amici mi hanno confortato telefonicamente e sui social, dicendomi “ti tocca di diritto e ce la farai”. S

ono persino arrivate chiamate da Roma e Milano da avvocati ad amici delle forze dell’ordine a colleghi e fans, che neanche conosco, oltre che persone, le quali avevano lavorato in casa alla costruzione dell’immobile. Io non avrei mai pensato che, senza mettere un  solo euro di capitale iniziale, uno volesse mai appropriarsi anche della casa o invocare diritti solo per un prestito legato ad un progetto, dove per giunta sono io garante (non lo avessi mai fatto, vai per fare bene o qualcosa insieme e ti ritrovi ostaggio) nelle case private recenti e passate ero garante; ma dove devono ancora essere restituiti 20 mila euro su 24; quindi quasi tutto e di fatto ancora non si è pagato nulla; inoltre non si pagano le utenze.

Non mi aspettavo tanta resistenza; non si può essere obbligati ad affittare gratis e neanche ad adempiere ad un contratto con vari punti non rispettati e poi nei giorni successivi mi sono stupìto sulla diceria che ho delegato loro per riallacciare luce; ma non confermo le chiamate, perché sono senza contratto di locazione avendo comunicato col dovuto preavviso e non si può riallacciare, anche perché di fatto nessuno di loro vive lì; quindi nessuna urgenza, mentre l’immobile si usa solo a scopo di lucro”.

Castorina inoltre ha spiegato alle forze dell’ordine che in casa è residente uno sconosciuto, che addirittura pare sia diventato cittadino italiano, a cui egli non ha fatto nessun contratto, e che non può vivere in un’attività commerciale, dove non è regolarmente registrato e lo stesso vale per chi percepisce reddito o per chi sale e sosta lì senza essere censito regolarmente.

“Quella mattina mi sono anche recato al Tribunale, alla Procura della Repubblica, dove avevo protocollato alcune di queste situazioni causanti anche malesseri in famiglia per chi ti vuole bene e ti danno pure la colpa di averli ospitato e aiutato o essere stato gentile con persone, le quali non meritavano nessuna gentilezza ed oggi creano problemi per arretrati e morosità, – conclude Castorina –. Per questo abbiamo manifestato anche per dare una risposta ad amici e vicini che ci chiedono l’esito della situazione. Stiamo vendendo la mia casa di famiglia, dopo che i miei sono deceduti e a questi non importa”.

Egli sarà costretto a prendere in locazione una casa, perché stranamente ad entrare nella casa di sua proprietà si commette reato di esercizio arbitrario delle proprie azioni e quindi è costretto ad attendere i biblici tempi della giustizia italiana.