Dopo che il presidente degli Stati Uniti ha parlato di un imminente attacco russo in Ucraina,  la Germania ha accusato Mosca di mettere a rischio la pace per il modo in cui sta gestendo la crisi in atto, ricorrendo ad una via diplomatica in puro stile Guerra Fredda. Così, mentre da una parte istituzioni e stampa (oggi i media russi parlano di un ritiro di un contingente di carri armati e militari verso le basi di appartenenza) smentiscono possibili invasioni dell'Ucraina, uomini e mezzi continuano ad affluire ai suoi confini.

In più, in queste ore, il ministero della Difesa russo ha annunciato che il prossimo 19 febbraio terrà importanti esercitazioni che comporteranno il lancio di missili, sia balistici che da crociera, e che, secondo l'agenzia di stampa Ria Novosti, coinvolgeranno anche le forze della triade nucleare russa, secondo l'agenzia di stampa Ria Novosti.

La triade nucleare russa è composta da una componente terrestre basata sui missili balistici SS-18 Satan, SS-25 Sickle e SS-27; da una componente navale basata sui sottomarini nucleari della Classe Delta IV, Borej e Typhoon dotati di missili SS-N-20 Sturgeon e SS-N-30 Mace; e da una componente aerea basata sui bombardieri strategici Tu-22M, Tu-95 e Tu-160.

Inoltre, sempre secondo quanto riporta il ministero, le esercitazioni, "pianificate in anticipo", saranno supervisionate dal presidente Vladimir Putin.

Se qualcuno non avesse ben compreso a cosa facessero riferimento le parole del ministro degli Esteri tedesco, Annalena Baerbock, in relazione alla Guerra Fredda, adesso può averne un quadro più chiaro. 

A tutto questo si aggiungono le ormai continue violazioni della tregua nelle province de Donbass, la regione ad est dell'Ucraina, oggetto di contesa da parte dei ribelli filorussi, tanto che sarebbero una sessantina, secondo il ministero della Difesa ucraino, le violazioni del cessate il fuoco nelle ultime 24 ore da parte dei separatisti.

Inutile aggiungere, a questo punto, che la possibilità di un'invasione dell'Ucraina da parte della Russia è una eventualità meno che remota.