Renzi e Salvini due facce della stessa medaglia
Uno dice «ancora una volta tutti contro Salvini», l'altro gli fa eco ripetendo «fate la guerra al Matteo sbagliato». In entrambi, il vittimismo alla base del consenso.
Entrambi pretendono di avere la soluzione a tutti i problemi dell'Italia dicendo che cosa si debba o non si debba fare per rilanciare il Paese e risollevarne l'economia. Non è una novità per qualsiasi politico. Entrambi, però, sono concordi nel non farci sapere mai come finanzieranno le loro fantastiche promesse, a parte aggiungere ulteriore debito a quello già esistente.
Entrambi dicono di essere portatori di idee, mentre sono soltanto promotori di consenso, seppure verso tipologie di elettorato diverse. Uno popolano, l'altro borghese, passano il loro tempo, con strategie diverse, a promuovere la loro immagine.
Entrambi dicono di essere rappresentanti di un partito, mentre in realtà sono solo rappresentanti di se stessi. È la politica dei selfie e della ricerca ad ogni costo della popolarità.
Entrambi pretendono di far credere che le ideologie non esistono, dimenticando che sono quelle alla base di qualsiasi idea politica, economica, sociale che si voglia promuovere.
Ma le ideologie sono nemiche del singolo, ne minacciano la sua affermazione. Per questo, i due presunti leader le combattono strenuamente, preferendo sostituirle con frammenti di vita quotidiana che possano essere adatti per rivolgersi ognuno al proprio elettorato di riferimento.
È la politica degli "influencer", oppure è meglio dire influencer che agiscono nel mondo della politica che, gioco forza finisce per perdere qualsiasi dignità, diventando fiction, teatro, spettacolo... avanspettacolo.
I due Matteo, Salvini e Renzi, sono due facce della stessa medaglia ed usano modalità diverse per la stessa finalità, quella di promuovere se stessi.
Così i due, la prossima settimana (martedì 15 ottobre), faranno finta di prendersi a schiaffi e pugni (virtuali, per carità) nello studio di Porta a Porta, sotto la premurosa direzione dello chaperone Bruno Vespa.
Questo perché entrambi devono lanciare, presso il loro elettorato di riferimento, gli appuntamenti che li vedranno protagonisti nel fine settimana, Salvini a Roma a piazza San Giovanni e Renzi a Firenze per l'annuale meeting alla ex stazione Leopolda.
Appuntamenti, è inutile dirlo, dove i due venderanno agli evviva delle rispettive platee il marchio Lega ed il marchio Italia Viva , di cui magnanimamente hanno deciso di esserne i testimonial... come dei "Ferragnez" qualsiasi.