Jenin come Gaza. Israele ha lanciato un'operazione militare su larga scala contro il campo profughi della città nel nord della Cisgiordania
Jenin come Gaza. Sono finora sette i palestinesi uccisi e decine, circa 30, quelli rimasti feriti, alcuni in modo grave, nell'ultimo attacco su larga scala portato da Israele, sia dall'aria tramite droni che via terra, contro la città di Jenin, situata nel nord della Cisgiordania, secondo quanto riporta l'agenzia palestinese Wafa, citando fonti mediche.
L'esercito israeliano ha dato inizio all'ennesima operazione a Jenin poco dopo la mezzanotte, prima con i droni e successivamente con l'ingresso di decine di veicoli militari e centinaia di soldati che hanno fatto il loro ingresso nella città, per poi prenderne d'assedio il campo profughi, di cui i bulldozer dell'esercito hanno distrutto alcune strade, ostacolando il movimento di automobili e ambulanze.
10 attacchi aerei e un migliaio di soldati sono stati impiegati in questa operazione che è impossibile definire di polizia. Secondo quanto riporta Israele, i propri militari sono impegnati in uno sforzo su vasta scala in un'azione antiterrorismo.
Il portavoce dell'IDF, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha detto in conferenza stampa che l'operazione era incentrata sul campo profughi di Jenin e faceva "parte di una serie di azioni che stiamo svolgendo e continueremo a svolgere. Non siamo venuti per occupare il campo profughi. Questa non è un'operazione contro l'Autorità palestinese, ma contro i gruppi terroristici di Jenin".
Non sembra però essere dello stesso avviso il primo ministro dell'Autorità palestinese, Mohammad Shtayyeh, che in queste ore ha condannato l'assalto militare israeliano, definendolo come un nuovo crimine.
Quehsta mattina, parlando all'inizio della riunione settimanale del gabinetto palestinese tenutasi a Ramallah, Shtayyeh ha accusato Israele di aver tentato di spazzare via il campo profughi di Jenin, sottolineando che il popolo palestinese non si arrenderà a questa aggressione, ma vi resisterà "fino alla fine dell'occupazione criminale".
Shtayyeh ha chiesto l'immediato ritiro dell'Idf da Jenin e che Israele venga condannato per il suo terrorismo e il terrorismo dei suoi coloni.
Già... è curioso come i palestinesi che imbracciano un fucile siano etichettati come terroristi, mentre i coloni israeliani che, armati di tutto punto, "giornalmente" incendiano e distruggono abitazioni, coltivazioni, alberi da frutto, greggi e quant'altro (di ammazzare i palestinesi invece si occupano soprattutto le forze di sicurezza) nessuno dice niente, a partire dai media e dai politici del democraticissimo occidente. E se qualcuno ne parla, è per applaudirne i crimini.
Finché l'ipocrisia dell'Europa e degli Stati Uniti continuerà a supportare ed alimentare l'apartheid di Israele, parlare di pace o di soluzione a due Stati, più che ridicolo, è un insulto all'intelligenza.