Politica

Giorgio La Pira: i capitoli di una vita

È stata presentata oggi, 12 dicembre 2022, nella sala capitolare del Senato in Roma l’opera in tre volumi di Giovanni Spinoso e Claudio Turrini dal titolo: «Giorgio La Pira: i capitoli di una vita», pubblicata dalla Firenze University Press. L’opera si basa su una minuziosa ricerca e propone una vasta documentazione inedita descrivendo i molteplici impegni assunti da Giorgio La Pira (Pozzallo 1904-Firenze 1977) nel corso della sua vita.

È sicuramente possibile affermare che tra gli strumenti teorici e le categorie concettuali utilizzate da La Pira ci fu la religione come strumento di dialogo e pacificazione e fu il 3 ottobre 1958 che La Pira parlò per la prima volta di dialogo  interreligioso per la pace. In anticipo sui tempi, nel Maggio 1961, in occasione del Terzo Colloquio Mediterraneo, La Pira invitò a Firenze i rappresentanti dell’Africa sub sahariana inaugurando l’asse nord-sud.

L’opera presentata a Roma non celebra solo  la capacità di La Pira di anticipare i tempi, ma fa comprendere l’azione di La Pira. Secondo il Cardinale Segretario di Stato Parolin la pubblicazione non solo presenta una puntuale struttura cronologica ma è anche uno strumento di consultazione per accostarsi alla vita di La Pira.

Vi si ritrovano i problemi teologici, giuridici (diritto romano), ma anche del diritto costituzionale nonché i temi economici e le questioni connesse all’amministrazione fiorentina. L’importanza delle relazioni internazionali fu centrale nell’opera del politico La Pira.

La ricerca di senso nella diversità delle culture nell’ambito della teologia ecumenica e del dialogo interreligioso: sono questi i nuovi strumenti per l’applicazione della visione di La Pira sulla scia del suo insegnamento per arrivare alla “Non violenza dei forti”. Si sente oggi come non mai il bisogno di uno “ Ius contra bellum” come dovere nei confronti delle future generazioni e nel contempo è urgente sviluppare anche uno “ius post bellum”.

La guerra, infatti, come ha di recente detto Papa Francesco è il fallimento dell’umanità. 
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La personalità eclettica di La Pira mette insieme anche ciò che non poteva essere messo insieme. Nella iconografia di La Pira si vedono numerose esperienze che vanno a completare le cognizioni precedenti: pace e universalismo, priorità della formazione culturale sono le basi per creare le regole della convivenza tra diversi.

Guareschi  definì La Pira «Il pesciolino rosso nell’acquasantiera», ma tra le sue intuizioni precorritrici dei tempi ci fu anche quella straordinaria dell’intuizione del ruolo storico del cosiddetto “Terzo Mondo”, infatti l’emersione dell’uomo non-europeo è un evento fondamentale del Novecento.

«Mentre molti suoi contemporanei diminuiscono storicamente, la figura di La Pira cresce», secondo lo storico Andrea Riccardi. Infatti, pur essendo un uomo di altri tempi, si tratta di  una figura che ha una sua contemporaneità. La “storiografia del profondo “era il cuore teorico del pensiero di La Pira che diceva “Bisogna passare dall’inverno della Storia, la guerra, alla primavera della pace”. 

Autore Carlo Marino
Categoria Politica
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