Da oggi i russi possono iniziare a votare per la riforma costituzionale voluta da Putin. La data ufficiale del voto è il 1 luglio, ma i seggi sono stati aperti già da questa mattina per evitare assembramenti, a causa del contagio da coronavirus. Per invitare i russi a votare fin da subito, Dmitry Medvedev, ex presidente e primo ministro oltre che fedele alleato di Putin, è andato a votare già da questa mattina.
Dato che ieri, a Mosca, si è svolta in pompa magna la parata militare per celebrare il 75.esimo anniversario della vittoria della Russia sulla Germana nazista (rinviata di un mese e mezzo rispetto alla data originaria del 9 maggio), è chiaro che a Putin della pandemia importa fino ad un certo punto, visto il numero di contagi che ogni giorno sono registrati in Russia.
Pertanto, il fatto di aver anticipato il voto fin da oggi è dovuto alla necessità del presidente che il numero di partecipanti sia il più alto possibile. Il voto, nelle sue speranze, deve trasformarsi in un plebiscito per giustificare la bontà della riforma da lui proposta.
Nel caso passi, ed è quasi impossibile credere che così non sarà, Putin, in teoria, potrà essere presidente della Russia fino al 2036, praticamente un presidente a vita, considerato che adesso ha 67 anni. Inoltre, con le riforme introdotte, potrà condividere con la Duma la nomina dei ministri ed avere un controllo, più o meno indiretto, su altri organi istituzionali.
In pratica, Putin potrà essere un presidente a vita con maggiori poteri rispetto a quelli attuali, senza dimenticare che la nuova costituzione includerà un divieto effettivo per i matrimoni tra persone dello stesso sesso, trasformando la Russia quasi in uno Stato confessionale.
E tanto per esser sicuro che la costituzione venga votata, nella riforma sono stati inserite anche trasformazioni economiche relative al salario minimo e all'adeguamento della pensione statale in linea con l'inflazione.
Per Alexei Navalny, tra i principali oppositori del presidente Putin, il voto per approvare la riforma costituzionale è paragonato ad un "colpo di Stato", anche se le libertà in Russia già adesso sono più che limitate. Ma non vi sono dubbi sul fatto che la riforma costituzionale passerà, tanto che il testo della nuova costituzione è già in vendita nelle librerie russe.