Alcuni giorni fa, Carlo Fidanza accusava il sindaco di Milano Beppe Sala di fare la campagna elettorale per la sua rielezione a sindaco di Milano con i soldi dei cittadini europei.
Chi è Carlo Fidanza? È il capo delegazione di Fratelli d’Italia al parlamento europeo e punto di riferimento a Milano (e in Lombardia) di Giorgia Meloni. Tanto per capire, era lui, ieri, che ha rappresentato la sora Meloni - causa ritardo del suo volo - all'incontro dei vertici del centrodestra a supporto del candidato sindaco del capoluogo lombardo.
Quindi, l'eurodeputato Fidanza non è uno qualsiasi, ma colui che in Lombardia rappresenta la Meloni, senza dimenticare il ruolo di capo delegazione di FdI al parlamento europeo.
Perché tali precisazioni? Perché ieri sera su La7, nella trasmissione Piazza Pulita, Formigli ha presentato l'inchiesta (ma è solo la prima puntata!) prodotta dal lavoro di 3 anni di un giornalista della testata napoletana che è riuscito ad infiltrarsi "in un gruppo di nostalgici del fascismo, massoni ed ex militari che da anni cerca di condizionare la politica dei partiti di destra. Una vera e propria “Lobby nera” legata alla destra istituzionale".
Nella puntata andata in onda ieri sera si vede come esponenti di Fratelli d’Italia, orgogliosamente fascisti (in base a quanto loro stessi dichiarano), chiedono di finanziare in nero la campagna elettorale per le Comunali di Milano di FdI e della candidata da loro supportata.
Fidanza, in base a quanto le immagini e le dichiarazioni dei protagonisti ci mostrano, a Milano per la sua attività politica si appoggia a Roberto Jonghi Lavarini, condannato a 2 anni per apologia del fascismo, noto a chiunque - direttamente o indirettamente - abbia a che fare con il mondo dell'informazione per i contenuti delle sue mail dove veniva esaltato l'estremismo di destra.
Nell'inchiesta di Fanpage, i due sponsorizzano la candidata Chiara Valcepina, un'avvocata milanese che si definisce fascista. Non solo. Al giornalista di Fanpage, che si era reso disponibile a finanziare la campagna della Valcepina, propongono - oltre alla via trasparente - anche quella dei finanziamenti in nero, di cui però si occupa Jonghi Lavarini, perché Fidanza, sue parole, ha una reputazione e una carriera da difendere!
Naturalmente, per rendersi conto di ciò di cui si sta parlando, basta vedere il filmato sopra riportato.
Quello che ancora resta da vedere, e soprattutto da sentire, è ciò che la Meloni, che in più occasioni ha detto o almeno ha fatto capire di non voler essere definita fascista, replicherà a ciò che il video di Fanpage ci ha mostrato.
La Meloni, ieri, ha detto di essere" scioccata" dal fatto che il sindaco Sala faccia la campagna elettorale a braccetto di Carla Rackete. Adesso, però, oggi dovrà dirci se è altrettanto scioccata di aver appreso che un suo stretto collaboratore come Carlo Fidanza si riconosca fascista e promuova il finanziamento in nero al suo partito, Fratelli d'Italia.