L'incidenza molto elevata e ben lontana dalla soglia di 50 casi per 100.000 per settimana, la sua lenta decrescita ed il forte sovraccarico dei servizi ospedalieri non consentono una riduzione delle attuali misure di restrizione.


Punti chiave:

Si riporta una analisi dei dati relativi al periodo 22-28 marzo 2021. Per i tempi che intercorrono tra l'esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l'infezione nella prima metà di marzo.

Per la seconda settimana consecutiva l'incidenza diminuisce leggermente rispetto alla settimana precedente (232.74 per 100.000 abitanti (22/03/2021-28/03/2021) vs 240,3 per 100.000 abitanti (15/03/2021-21/03/2021), dati flusso ISS. L'incidenza, comunque, resta elevata e ancora lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull'intero territorio nazionale dell'identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti.

Nel periodo 10 – 23 marzo 2021, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,98 (range 0,87– 1,11), in diminuzione rispetto alla settimana precedente e appena sotto l'uno. Per dettagli sulle modalità di calcolo ed interpretazione dell'Rt riportato si rimanda all'approfondimento disponibile sul sito dell'Istituto Superiore di Sanità (https://www.iss.it/primo-piano/-/asset_publisher/o4oGR9qmvUz9/content/id/5477037).

Complessivamente il rischio epidemico si mantiene a livelli elevati con sei Regioni (Calabria, Emilia-Romagna, Liguria, Puglia, Toscana e Veneto) che hanno un livello di rischio alto secondo il DM del 30 Aprile 2020. Tredici Regioni/PPAA hanno una classificazione di rischio moderato (di cui sette ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e una Regione (Basilicata) e una Provincia Autonoma (Bolzano) che hanno una classificazione di rischio basso. Undici Regioni/PPAA hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Tra queste, due Regioni (Campania e Valle d'Aosta) hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 3. Sei Regioni hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/PPAA hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno.

Rimane alto il numero di Regioni/PPAA che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (14 Regioni/PPAA vs 12 della settimana precedente). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è complessivamente in aumento e sopra la soglia critica (41% vs 39% della scorsa settimana). Il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è ancora in aumento da 3.546 (23/03/2021) a 3.716 (30/03/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è anche in aumento e sopra la soglia critica (44%) con un aumento nel numero di persone ricoverate in queste aree: da 28.428 (23/03/2021) a 29.231 (30/03/2021).

Undici Regioni/PPAA hanno riportato allerte di resilienza. Quattro di queste (Calabria, Emilia Romagna, Puglia e Veneto) riportano molteplici allerte di resilienza.

In diminuzione il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (49.186 vs 53.837 la settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti è in aumento (34,4% vs 33,8% la scorsa settimana). È, invece, in diminuzione il numero di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (41,5% vs 42,2%). Infine, il 24,1% è stato diagnosticato attraverso attività di screening.


Conclusioni:

L'incidenza ancora troppo elevata ed il forte sovraccarico dei servizi ospedalieri non consentono una riduzione delle attuali misure di restrizione.

Nel periodo 10 – 23 marzo 2021, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,98 (range 0,87– 1,11), in diminuzione rispetto alla settimana precedente. Undici Regioni/PPAA hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Tra queste, due Regioni (Campania e Valle d'Aosta) hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 3. Sei Regioni hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/PPAA hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno.

Si ribadisce, anche alla luce della ormai ampia diffusione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità.

È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine. Si ribadisce la necessità di rispettare le misure raccomandate dalle autorità sanitarie compresi i provvedimenti quarantenari dei contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi.