Esteri

Ucraina, arriva la FAB-1500 e il Papa si chiede: con quante morti finirà?

A proposito dell'Ucraina ieri 9 marzo, il Papa ha dichiarato alla televisione Svizzera: «Quando vedi che sei sconfitto, che le cose non vanno, occorre avere il coraggio di negoziare.
Hai vergogna, ma con quante morti finirà?
Negoziare in tempo, cercare qualche Paese che faccia da mediatore. Non abbiate vergogna di negoziare prima che la cosa sia peggiore».

L'appello del Papa è rivolto all'Ucraina che intende combattere all'infinito, nonostante che, oltre alla Crimea e al Donbass contesi dal 2014,  ha perso anche l'Oblast di Kherson e buona parte di quello di Zaporiskjia con Kharkiv che è ancora sotto la pressione russa.

Infatti, molto dura è stata la risposta della ambasciata ucraina presso la Santa Sede: «Quando si parla della terza guerra mondiale, che abbiamo ora, è necessario imparare le lezioni dalla seconda guerra mondiale: qualcuno allora ha parlato seriamente dei negoziati di pace con Hitler e di bandiera bianca per soddisfarlo?
Quindi la lezione è solo una: se vogliamo finire la guerra, dobbiamo fare di tutto per uccidere il Dragone!».

E se l'Ucraina di Zelenski promette una guerra infinita all'invasore, la Russia ha iniziato a utilizzare una potente bomba aerea che sta decimando le difese ucraine: si tratta della Fab-1500, una bomba da 1,5 tonnellate che crea un cratere profondo 6 metri e largo almeno 20 metri, distruggendo o uccidendo tutto quello che si trova in un diametro di 70 metri.

Certamente c'è da "imparare le lezioni dalla seconda guerra", ma - stando alle parole del Papa - dovrebbe farlo  specialmente l'Ucraina, la quale dimentica che - ebbene sì - a voler parlare seriamente prima e durante la Seconda Guerra Mondiale ci furono dei negoziati di pace ed anche dei trattati.

Tutti negoziati e trattati che avevano il solo scopo di evitare morti inutili tra un esercito ormai esausto e  ulteriori devastazioni per le città e per la popolazione:

  • nel caso della invasione tedesca della ex Cecoslovacchia, ci fu la conferenza di Monaco che si tenne dal 29 al 30 settembre 1938, fra i leader di Regno Unito, Francia, Germania e Italia
  • nel caso di quella della Francia, ci fu il trattato di Vichy, il 22 giugno 1940, che divise la Francia in due parti: quella settentrionale, denominata Zone occupée, occupata dall'esercito tedesco, e quella meridionale, chiamata Zone libre, amministrata dal neonato governo con sede a Vichy
  • nel caso del Belgio,  ci fu l'armistizio del 27 maggio 1940, chiesto dal re Leopoldo che rimase in Belgio durante tutti e cinque gli anni di occupazione
  • nel caso dell'invasione tedesca della Norvegia,  il Re Haakon VII con la sua famiglia e il governo scelse di trasferirsi a Londra in esilio il 5 maggio 1940
  • in quello dell'invasione greco-albanese il cui armistizio venne firmato a Salonicco il 23 aprile 1941
  • in quello dell'Olanda, il 15 maggio 1940, quando la regina Guglielmina con la sua famiglia e il governo scelsero  l'esilio a Londra.

«Questo pomeriggio i tedeschi hanno bombardato la città di Rotterdam, mentre la città di Utrecht è stata minacciata di subire la stessa sorte. 
Al fine di risparmiare la popolazione civile e per evitare ulteriori spargimenti di sangue mi sento giustificato a ordinare a tutte le truppe interessate di sospendere le operazioni.

Mi appello alla popolazione per assicurare il rispetto del nemico ed il mantenimento di un atteggiamento degno, serio e tranquillo durante la prossima occupazione.

Con grande superiorità dei mezzi più moderni [il nemico] è riuscito a spezzare la nostra resistenza.
Non abbiamo nulla di cui rimproverarci in relazione a questa guerra. Il vostro atteggiamento e quello delle forze [armate] è stato calmo, fermo nell'obiettivo e degno dei Paesi Bassi.

Mantenete questo atteggiamento.
Non dimenticate che siete olandesi e che il Regno dei Paesi Bassi, anche se la Patria sarà in gran parte occupata dal nemico, non ha cessato di esistere.
Alla fine della guerra i Paesi Bassi saranno di nuovo a testa alta ed una nazione libera ed indipendente. Lunga vita alla Regina.»
(Generale Henri Winkelman,  capo di stato maggiore delle forze armate dei Paesi Bassi, 14 maggio 1940)

Autore italianblogger
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