Nel primo pomeriggio di lunedì, il ministero della Difesa russo ha reso noto che è stato raggiunto un accordo per evacuare i feriti delle truppe ucraine che ancora si trovano asserragliate all'interno dell'acciaieria Azovstal e che a tale scopo è stato aperto un corridoio umanitario.

"A seguito dei colloqui con i rappresentanti delle truppe ucraine bloccati all'interno dell'acciaieria Azovstal di Mariupol, il 16 maggio è stato raggiunto un accordo per evacuare i feriti", ha affermato il ministero.

Nella nota si afferma che attualmente è stato introdotto un cessate il fuoco nell'area dell'impianto ed è stato aperto un corridoio umanitario, attraverso il quale i militari ucraini feriti verranno portati in una struttura medica a Novoazovsk, nella Repubblica popolare di Donetsk, per fornire loro tutta l'assistenza necessaria .

La Tass riporta che il vice capo della milizia popolare della DPR, Eduard Basurin, ha rifiutato di commentare la notizia secondo cui 10 persone siano uscite dall'Azovstal e si siano arrese.

Fonti ucraine - né della stampa, né del governo - non hanno confermato quanto comunicato del ministero della Difesa russo.

Va ricordato però che in precedenza i militari presenti nell'Azovstal avevano categoricamente escluso di arrendersi ai russi. In questo caso, però, si sta parlando dei militari feriti.


Aggiornamento.

Denys Prokopenko, comandante del reggimento Azov, ha dichiarato via social che i soldati ucraini dell'Azovstal hanno "adempiuto ai loro ordini" e "hanno impegnato l'esercito russo per 82 giorni".

La dichiarazione sembra confermare la fine dell'assedio all'acciaieria di Mariupol, ultima roccaforte simbolo della difesa ucraina della città portujale sul Mar d'Azov.

Reuters ha riferito che circa una decina di autobus, che apparentemente trasportavano combattenti ucraini, hanno lasciato lo stabilimento.

Nessuna conferma ufficiale, sulla resa dell'Azovstal, è arrivata da fonti ufficiali ucraine.