Per il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, ciò che ha fatto finora l'Ucraina nel tentativo di contrastare la "smilitarizzazione e denazificazione del paese" è semplicemente irrazionale, perché tanto la Russia raggiungerà comunque i suoi obiettivi. Lo ha dichiarato questa domenica parlando a dei veterani in un evento organizzato a Volgograd.

Ma di tutt'altro avviso è il presidente ucraino Zelensky che ieri sera ha ribadito che "i missili e l'artiglieria della Russia non riusciranno a spezzare la nostra unità e a farci deragliare. E dovrebbe essere altrettanto ovvio che l'unità ucraina non può essere spezzata da bugie o intimidazioni,  false informazioni o teorie complottiste. ...

 Siamo già riusciti a liberare parte del territorio che era occupato dopo il 24 febbraio. Libereremo gradualmente altre regioni del nostro stato che sono attualmente sotto occupazione. Durante una guerra di tale portata, siamo stati in grado di ottenere lo status di candidato all'Ue, abbiamo mantenuto la stabilità delle istituzioni, il sistema elettrico è stato riadattato per funzionare con gli standard della rete elettrica europea, tutti i processi logistici – militari e non – sono stati rivisti e, soprattutto, manteniamo l'unità del Paese, avendo superato i conflitti e le contraddizioni che in passato ci avevano ostacolato".

Intanto, anche oggi, la Russia continua a lanciare attacchi missilistici, stavolta nell'oblast di Kharkiv e in quello di Zaporizhzhia, mentre le forze armate ucraine hanno respinto un tentativo di avanzata da parte dei russi nei pressi dei villaggi di Verkhnokamianka e di Ivano-Darivka nell'oblast di Donetsk.

Inoltre, come riporta il governatore dell'Oblast di Luhansk, Serhiy Haidai, due villaggi in quella regione (probabilmente quelli di Bilohorivka e Verkhnokamianka, visto che non ne ha specificato il nome) continuano a rimanere  sotto il controllo ucraino. 

Lo stato maggiore della Difesa di Kiev ha pubblicato i nuovi dati delle perdite russe dal 24 febbraio: 38.300 soldati, 1.684 carri armati, 3.879 veicoli corazzati per il trasporto di personale, 2.746 veicoli e serbatoi di carburante, 846 sistemi di artiglieria, 248 sistemi di lancio multiplo di razzi, 110 sistemi di difesa antiaerea, 188 elicotteri, 220 aerei, 688 droni e 15 imbarcazioni.

Numeri sostanzialmente confermati anche dall'ammiraglio Tony Radakin, capo dello staff della difesa britannica, che alla BBC ha dichiarato che la Russia avrebbe perso  finora, tra morti e feriti, 50mila uomini, corrispondenti, insieme ai mezzi militari distrutti, a più del 30 per cento delle sue forze terrestri.

A seguito di una possibile crisi energetica, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha dichiarato che riaprirà 16 centrali elettriche alimentate a carbone e petrolio nel timore che la Russia possa tagliare a breve le forniture di gas. Una decisione "amara", ha detto Scholz che però ha ricordato essere solo temporanea.