In coda ad una conferenza stampa a Palazzo Chigi, già prevista da tempo, per complimentarsi, insieme al ministro dell'Agricoltura Martina,  con il cuoco Bottura che qualcuno ha avuto l'idea di proclamare il più bravo al mondo per il suo ristorante Osteria Francescana, Matteo Renzi si è concesso per pochi minuti alle domande dei giornalisti presenti che volevano avere una sua dichiarazione ufficiale sull'esito delle elezioni amministrative, dopo i ballottaggi di ieri. 

Renzi, con fare disinvolto ed il solito sorrisetto stampato in faccia che stavolta però sul barometro politico segnava imbarazzo, ha cercato di minimizzare il risultato distinguendo, per la prima volta, il ruolo di presidente del consiglio da quello di segretario del Partito  Democratico.

Così il presidente del consiglio ha fatto i complimenti a chi ha vinto, compresi i candidati dei 5 Stelle, augurando loro buon lavoro, senza tralasciare di dire che il Governo aiuterà tutti alla stessa maniera per fare il bene di tutti i cittadini.

La valutazione politica del voto, invece, verrà fatta dal segretario del Parttio Democratico in sede di Direzione Nazionale, il prossimo 24 giugno: «Credo sia giusto che i temi del partito  vengano discussi in direzione».

Però, che cosa Renzi pensi del voto, dal punto di vista politico, è in parte stato accennato: «Tra ieri e i giorni precedenti hanno votato 1300 comuni sugli oltre 8000 presenti in Italia. Ci sono risultati molto diversi, da zona a zona, per poter dare una lettura omogenea.
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Quello di ieri non è stato un voto di protesta, ma di cambiamento. Ha vinto chi ha saputo incarnare meglio un'ansia di cambiamento. Questa è stata determinante più che la rabbia contro l'UE, l'immigrazione.
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La vittoria dei 5 Stelle è netta, ma il dato rimane territoriale. Inoltre, anche se il PD ha perso in alcune città, in altre è riuscito ad affermarsi, senza dimenticare la conferma di realtà importanti come Milano, Cagliari, Bologna, Rimini...»

In pratica, Matteo Renzi non parrebbe sentirsi responsabile del risultato, a detta di tutti, negativo del PD: né come segretario del partito, né per le scelte  finora messe in atto da presidente del Consiglio.

Naturalmente, ognuno è libero di esprimere il proprio pensiero, ma non si può rimanere allibiti nel vedere tanta tenacia nel non ammettere l'evidenza dei fatti. E, al di là delle sfumature, il PD ha perso proprio a causa di Renzi, delle sue scelte politiche e delle sue alleanze.

Che Matteo Renzi lo voglia ammettere o meno conta poco. Quello che conta sarà vedere come in Parlamento i deputati del PD e degli altri partiti componenti della maggioranza analizzeranno il voto di oggi in prospettiva delle loro aspettative per un futuro mandato. È loro che Renzi dovrà convincere che il voto di ieri era solo un voto locale e che non avrà conseguenze a livello nazionale.