Andrea Raimondi/Lucky Racing Team 2015
Articolo Precedente
Articolo Successivo
TROFEO HONDA MOTO 3
Andrea Raimondi schierato nel 2015 dal Lucky Racing Team Andrea conquista la piazza d’onore nella classifica finale di campionato. Per il 2016 confermata la partecipazione al CIV.
Nell’anno passato la stagione era iniziata con qualche difficoltà, la sua Honda ha sempre avuto un buon motore mentre la guidabilità non si addiceva perfettamente al suo stile di guida, infatti durante i test di Misano di fine marzo ha dovuto provare tante soluzioni per i problemi che aveva con la ciclistica.
Quando è migliorata la situazione?
Dalla gara di Vallelunga con i miei meccanici sono riuscito a colmare il gap di ciclistica che avevo, da lì in poi la moto mi è piaciuta molto di più, sono andato decisamente meglio e in gara 2 ho conquistato per la prima volta il podio. Nelle due trasferte del Mugello sono salito sul podio con due secondi posti e due terzi posti.
Nel 2015 quale è stato il tuo punto forte?
La costanza di risultati: sono andato sempre a punti e ricordo con piacere la prima trasferta del Mugello dove in gara 2 al terzo giro sono caduto alla curva della Casanovasavelli ma ero talmente motivato che sono riuscito a ripartire e nonostante fossi ultimo con una gara tutta all’attacco sono giunto terzo al traguardo. Nell’ultima gara del trofeo dove era importante difendere il secondo posto in classifica generale nonostante avessi un buon passo e fossi andato anche in testa all’ultimo giro ho visto i rivali molto aggressivi, ho preferito mollare un po’ per portare a casa il risultato.
Che obiettivi hai per il 2016?
Mio padre (presidente del Lucky Racing Team) con il mio meccanico che è quello che ho da quando ho iniziato a correre stanno lavorando per prepararmi una moto per disputare il CIV, nel frattempo spero di trovare il budget che è molto più alto di quello del trofeo Honda.
Per concludere hai qualcosa di particolare da raccontare che ti è successo nel 2015?
Sì, durante la lezione di educazione fisica giocando a basket mi sono fratturato la mano destra e le persone che vedevano il gesso immancabilmente mi dicevano “vedi cosa ti succede a correre in moto” ma io prontamente rispondevo con il sorriso sulle labbra “non è vero è più pericoloso andare a scuola!!”