Dopo i missili che ieri erano stati lanciati nel suo oblast nelle prime ore del mattino, in serata, intorno alle 22:30, i russi hanno colpito direttamente la città di Odessa con un attacco aereo portato da un bombardiere strategico Tu-22 che ha lanciato su zone residenziali della città portuale sul Mar Nero dei missili balistici ipersonici Kinzhal, causando incendi e la distruzione di alcuni edifici. Non ancora definitivo il numero delle vittime... si parla di un morto e 5 feriti.

Sempre nel sud del Paese, è ripreso l'attacco all'acciaieria Azovstal, ultima roccaforte della resistenza ucraina a Mariupol dove, oltre ai militari del reggimento Azov e dei fanti di marina (circa un migliaio quelli presenti compresi i feriti) vi sarebbero ancora rifugiati un centinaio di civili, almeno secondo quanto dichiarato via Telegram da un collaboratore del sindaco di Mariupol, Petro Andryushchenko. Sempre via social, il reggimento Azov ha reso noto che più di 34 attacchi russi, di cui 8 tramite bombardieri strategici, sono stati effettuati entro le ultime 24 ore.

Naturalmente, proseguono anche i bombardamenti nel nord, come quelli negli oblast di Kharkiv e Sumy dove, secondo il governatore Dmytro Zhyvytsky, sono stati attaccati i villaggi rurali di Novoslobidska e Vorozhbianska.

Questo l'ultimo bollettino fornito dagli ucraini con le perdite da parte dell'esercito russo a partire dal 24 febbraio: 26.000 soldati, 1.170 carri armati, 2.808 mezzi corazzati per il trasporto di personale, 1.980 veicoli e cisterne di carburante, 519 pezzi di artiglieria, 185 sistemi di lancio multiplo di razzi, 87 sistemi di difesa antiaerea, 158 elicotteri, 199 aerei, 380 UAV e 12 imbarcazioni.


Da Ginevra, Matilda Bogner, che coordina la missione di monitoraggio in Ucraina per l'ufficio dell'Alto commissario dei diritti umani delle Nazioni Unite, ha dichiarato che il numero di vittime civili causate dalla guerra è molto più alto di quelle ufficiali finora registrate di 3.381 persone uccise e 3.680 ferite, indicando in Mariupol il "buco nero" per accertare i dati definitivi.

Tra l'altro, oggi, il governatore dell'oblast di Kharkiv, Oleh Synyehubov, ha comunicato il ritrovamento a Izium di 44 cadaveri sotto le macerie di un edificio di cinque piani, distrutto in un attacco russo all'inizio di marzo.


Ma la crisi umanitaria potrebbe estendersi a breve anche oltre l'Ucraina, a causa del blocco delle esportazioni di grano che non danneggia solo Kiev, ma anche le persone più povere dei Paesi che sulle regolari forniture di quel prodotto avevano finora fatto affidamento.

Per questo Ucraina e Unione europea hanno discusso di misure per sbloccare le esportazioni di grano dopo che il blocco russo dei porti ucraini sul Mar Nero ha costretto gli esportatori a cercare tragitti alternativi.

Prima della guerra, attraverso i suoi porti, l'Ucraina esportava 4,5 milioni di tonnellate di prodotti agricoli ogni mese: il 12% del grano mondiale, il 15% del mais e il 50% dell'olio di girasole. L'invasione ha fermato le esportazioni dopo che la Russia ha distrutto le infrastrutture di trasporto e bloccato Odessa, il principale porto da cui partiva il grano.

"Nel porto di Odessa, ho visto silos pieni di grano, grano e mais pronti per l'esportazione", ha detto il presidente del Consiglio europeo Michel, ieri in visita alla città. "Questo cibo estremamente necessario è bloccato a causa della guerra russa e del blocco dei porti del Mar Nero, causando conseguenze drammatiche per i paesi vulnerabili. Abbiamo bisogno di una risposta globale".

E a proposito di "visite", a sorpresa il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock è arrivata in Ucraina e si è recata a Bucha, dove i russi sono accusati di aver commesso crimini di guerra. La visita fa seguito all'annuncio da parte di Berlino che sarà consegnato entro 3 settimane il primo lotto di 100 veicoli da combattimento della fanteria Marder all'Ucraina in 3 settimane. 


Secondo la Reuters, il Congresso degli Stati Uniti prevede di destinare quasi 40 miliardi di dollari di aiuti a Kiev, dopo che Biden aveva indicato una cifra di circa 7 miliardi inferiore.

Aggiornamento alle ore 21.

Questo martedì, il direttore dell'intelligence Usa, Avril Haines, e quello dell'intelligence militare, Scott Berrier, in una audizione alla commissione Difesa del Senato sulle minacce che gli Stati Uniti devono affrontare hanno espresso preoccupanti ipotesi su quali potranno essere le future evoluzioni della guerra in Ucraina.

"Riteniamo che il presidente Putin si stia preparando a un conflitto prolungato in Ucraina", ha affermato Haines. "Probabilmente conta sul fatto che l'attuale determinazione nel contrastare l'invasione da parte degli Stati Uniti e dell'UE possa in futuro indebolirsi man mano che la carenza di cibo, l'inflazione e i prezzi dell'energia aumenteranno", dando per scontato che imporrà a breve la legge marziale per sostenere lo sforzo bellico.

Per Berrier, russi e ucraini, sono giunti a un vicolo cieco: "I russi non stanno vincendo e gli ucraini non stanno vincendo... siamo  in una situazione di stallo".

L'aspetto da sottolineare di queste dichiarazioni è che, solitamente, le audizioni nelle commissioni del Congresso di membri dell'Intelligence avvengono a porte chiuse. Così non è stato stavolta, almeno non per tutta la sessione. Quindi, adesso sappiamo anche che secondo l'Intelligence Usa è molto probabile che i russi non abbiano alcuna intenzione di fermarsi al Donbass, ma porteranno la guerra anche in Transnistria, con un escalation degli armamenti che non escluderebbe il ricorso al nucleare.

E a peggiorare la situazione è ad aggiungere il quasi certo prossimo intervento in guerra, a fianco della Russia, da parte della Bielorussia che ha iniziato ad ammassare unità di forze speciali al confine con l'Ucraina, mentre l'agenzia di stampa Belta spiega tale decisione come necessaria "per rispondere alla minaccia delle forze armate ucraine". I bielorussi hanno anche schierato unità delle proprie difese aeree e missilistiche lungo il confine con la Polonia e la Lituania.


Macron sembra l'unico, in Europa, ad essere attivo nel cercare di trovare soluzioni diplomatiche al conflitto. Oggi, a seguito di una telefonata con 
Xi Jinping, ha concordato insieme all'omologo cinese, l'urgenza di un cessate il fuoco. In una nota, i due capi di Stato hanno ribadito il loro impegno a rispettare l'integrità territoriale e la sovranità dell'Ucraina e hanno concordato sull'urgenza di raggiungere una tregua.

Ma di far cessare il suono delle armi, Mosca non sembra averne intenzione, come dimostrano i continui attacchi nel Donbass e le dichiarazioni di Zelensky al parlamento di Malta, dove ha reso noto che diverse opzioni per una possibile evacuazione dell'acciaieria Azovstal offerte all'esercito russo sono state ignorate.


Secondo una dichiarazione odierna su Telegram da parte di  Oleg Sinegubov, a capo dell'amministrazione militare dell'oblast di Kharkiv, i soldati ucraini hanno trovato in quella regione decine di cadaveri di soldati russi abbandonati, sia sul campo di battaglia che nelle case dei villaggi liberati: "Troviamo i loro corpi per le strade, nelle abitazoni - ha detto -. Non sono stati nemmeno sepolti, li hanno lasciati nelle discariche. Quando si ritirano, non raccolgono i cadaveri dei loro soldati. Questo testimonia la loro etica, i principi e le regole di guerra". "Migliaia di soldati morti sono ammucchiati in sacchi su treni frigorifero", ha denunciato anche Anton Gerashchenko, consigliere del ministro degli Interni ucraino. "I russi si rifiutano di prenderli, così l'Ucraina potrebbe anche doverli seppellire a spese proprie".